lunedì 22 marzo 2010

Di succhiotti e poste italiane

Ieri sera per ridere mi sono offerto di fare un succhiotto...

no un attimo. pausa, respiriamo...

C'è un posto a Trastevere che vende bicchierini di cioccolato (nel senso che sono fatti di cioccolato) pieni di rum, crema di whisky o cose così e hanno tutti nomi fastidiosamente osè, come quei blow job che prendevate con le sgallettate (il termine anni '90 è rappresentativo del periodo) di turno prima di andare a ballare e ad ogni ordine "uh uh uh,  che risate..."

cmq, uno di questi si chiama succhiotto e il barista l'ha proposto a delle ragazzine di tipo 15/16 anni. A me, mentre mi gratificavo della "bottarella" appena finita, in automatico è venuto da dirglielo se lo voleva sto succhiotto e poi ho dovuto mantenere il tiro, scherzandoci su per un po'. Ma la cosa peggiore è che questo succhiotto la ragazzetta se lo sarebbe anche fatto fare. Il punto qual'è? Vi starete chiedendo voi onanisti frettolosi

Intanto che non si va in giro a sbevazzare shottini la domenica sera, no, non si fa. E poi che il limite per l'età in cui si può essere consezienti deve assolutamente essere alzato. (Sono sicuro che il premier ci sta lavorando, ma non vorrei peccare di filoberlusconismo). 
Anche perché così le avrei offerto una bottarella, come quella che stavo bevendo io. Non vorrei sembrare maniaco, lungi da me e dai vostri pensieri bigotti e perbenisti, per carità, ma dev'essere così. La bottarella è meglio del succhiotto, è risaputo.

Oggi invece ero alla posta di via Beethoven che mi ricordo come si scrive per via della pubblicità del canone rai che era uguale a quello del film sul noto compositore. Insomma ero lì per pagare una multa e c'era una segretarietta tutta affaccendata con in mano pacchi e pacchetti (di capi e sottoposti) e aspettava, aspettava, controllandosi il french ogni due minuti. Siete dei maligni se vedete doppi sensi, sappiatelo.
Dovete sapere che nella grande famiglia delle poste italiane sanno fare marketing e hanno messo su un angolino-libreria pieno di articoli da cartoleria e qualche mezza dozzina di best sellers (l'unità di misura l'ho scelta a casaccio).

Allora io girovagavo tenendo d'occhio la segretarietta che per l'occasione aveva deciso di indossare dei sobrissimi stivali di camoscio nero con tacco 12 e le frange che toccavano per terra e aveva un irriverente quanto irritante cuoricino di swarovsky di plastica che le usciva a pendaglio dalla tasca. Oh, è uscito per caso!
Dicevo. gironzolavo col mio numeretto in mano, vinto dal fatto che prima di me ci fossero 40 persone più o meno, quando ho iniziato a dare un'occhiata ai libri. Nella vastissima scelta di cagate, opto per quello di Fabio Volo, l'ultimo. E penso, bah, se avrà tutto sto successo...inizio a leggere un passaggio in cui il poveretto si piangeva addosso per non avere i soldi per comprare calzini Burlington e poi s'era innamorato di una che aveva slinguato ad una festa. La tipa era famosa perchè aveva fatto due pompini a certi tipi e blablabla...

mentre leggevo questo stranissimo e misterioso caso editoriale, mi accorgo che mi guardava e io devo dire la verità mi sono vergognato di leggere Fabio Volo, ma poi ho pensato, ma è perfetto, lei lo adorerà, figurati. Se proprio deve aver letto un libro in vita sua, sarà stato qualcosa di Volo. O di Baricco.
Sono stato assalito da una crisi di coscienza, ma soprattutto di identità e ho ripensato ala bottarella e al succhiotto di cui sopra (ma anche di qui sopra se ci pensate). 

Sì, mi ci volevano un paio di rum lisci. Mi ci volevano per forza!



Vi regalo una perla offertami questa sera.



Il doppio senso nell'incosapevolezza più assoluta di un corpo di ballo che da solo la fa da padrone. So bene di avervi fatto un torto, perché domani canticchierette il ritornello a vostra insaputa. E lo farete davanti al vostro capo. Allora per tirarvi fuori dall'impasse lo inviterete a farsi una bottarella a trastevere, dove per caso abitate da qualche tempo. Offre lui però.

7 commenti:

  1. ma il cioccolato si mangia poi? come si chiama questo posto?

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  2. si chiama Cioccolata e vino ed è a vicolo del cinque. Guarda il link sulla parola bottarella in fondo al post.

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  3. In effetti, se non riesci ad impressionare una svampita con Volo, è tattico passare a Baricco. Sono praticamente intercambiabili, per certa gente.

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  4. (dopo aver visto il video.. non ci andrò mai)
    e comunque sappiate che accadono cose che sono come domande.

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  5. C'è del misticismo in tutto ciò, la sublimazione della lussuria nella gola, il superamento del peccato come gesto di depravata umanità.

    Sarà meglio che vada a mangiare.

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  6. Primo: dopo aver guardato la copertina di un libro di Volo bisogna lavarsi accuratamente la faccia potrebbe essere tossico... sei il primo che conosca che sia sopravvissuto addirittura alla lettura di qualche capoverso del "simpatico" Fabio.

    Secondo: bisogna vedere quale Rum, quanto invecchiato, prodotto dove e in quale bicchiere (la risposta corretta è: Agricolo, 18 anni, Martinica e il bicchiere deve essere basso ma abbastanza stretto preraffreddato in un bicchiere da longdrink pieno di ghiaccio misto ad acqua; sono meglio del Bartezzaghi, eh?)

    Terzo: consiglio legale: sotto i 16 è sempre meglio continuare con i liquidi, perchè, se si passa a qualcosa di più solido, si rischia di guardare il mondo per un po' di tempo da dietro una simpatica tendina a strisce di metallo evitando accuratamente di raccogliere il sapone mentre si fa la doccia...

    Cordialità

    Attila

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  7. @Sciuscia: bè, proprio intercambiabili no, Baricco almeno si impegna di più, poco poco di più

    @Polly: male, malissimo, dovresti andarci

    @Ossimorosa: se vieni a Roma ti ci porto e pure a cena...così ti strasublimi alla faccia dei bresciani rimasti a casa a lavurà ;)

    @Attila: bè, spararsi un rum del genere (che non conosco ma immagino non sia da discount) tutto d'un fiato e coprire il sapore con il cioccolato non dev'essere il massimo. E poi per le under 16, non mettetemi strane parole in bocca che non si sa mai!!

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