mercoledì 30 dicembre 2009

Capo Danno

Evviva evviva domani è capodanno. Mi raccomando, indossate la vostra cravattina che non mettereste mai durante l'anno, quel vestito che vi fa sembrare appesi alla gruccia (o stampella, come vi pare) e dopo una bella lucidatina alle scarpe nere stampatevi sulla faccia un sorrisetto ebete che manterrete fino a quando, alle 6 del mattino (se vi va bene) potrete finalmente tuffarvi sul letto e levandovi le sopracitate (tuttattaccato) scarpe sorriderete onestamente all'anno nuovo.

Spumantini e tric trac, stelline e bengala, non scordate il cotechino con le lenticchie che non si sa mai poi non lo mangiate, vi va economicamente male come ogni anno e date la colpa alla defaillance. Abbaci e bracci e tanto augurio, ehhh, ahhh, trenini orripilanti con conducente ubriachissima/o e non l'avrei mai detto che si sarebbe ridotto/a così...hai capito!?!

LE RISAAATE!!

Alla fine era una merda, noi ci siamo divertiti perché eravamo così ubriachi che non ci siamo nemmeno accorti che quella bevuta alla bottiglia a metà serata era tequila e anche da discount, ma non lo ammettiamo mi raccomando che poi non sia mai che pensa la gente.

Buon anno gioventù e fatevela una risata che vi fa bene!

venerdì 25 dicembre 2009

Farei un viaggetto

Alla luce di questo e a seguito di quello, la Farnesina consiglia vivamente di restarvene a casa vostra a giocare a tombola. In pratica se si controlla il sito viaggiaresicuri non si trova nemmeno un posto dove andare sereni e tranquilli...Da una parte c'è la suina, dall'altra attentati terroristici, in uno stato problemi politici e in un altro una sanità che fa cagare...

Allarmismi incredibili che giustificherebbero a questo punto anche le assurde precauzioni e divieti che alcuni rappresentanti del governo americano hanno imposto alle studentelle che vengono in Italia, soprattutto dopo il fatto di Meredith Kercher. Potete dargli torto? Mica sono loro che si devastano ogni sera e vogliono trombare con chiunque e in qualunque modo. Nooo, è l'Italia che è pericolosa, così come sono pericolosi tutti gli stati del mondo se sei una testa di cazzo.  Poi dice che mi vengono le ansie e rimango sul divano a guardare per l'ennesima volta Una poltrona per due.


Buon Natale a tutti

martedì 22 dicembre 2009

Son contento

Essendo l'espressione "recai piacer" un palindromo (cioè si può leggere al contrario), se ne deduce che il piacere è stato reciproco

lunedì 21 dicembre 2009

Comparsate

Scuola. Una lezione qualunque. C'è una professoressa molto sexy e la classe è composta da una ventina di alunni, misti, sia uomini che donne. Si parla di macrosistemi in termini davvero vaghi. Inizia un gioco di sguardi tra lo studente seduto all'ultimo banco, classico ripetente, un po' bulletto, avrà 25 anni! La telecamera fa primi piani randomici e inquadra anche delle ragazze e qualche maschio. Suona la campanella, gli studenti si alzano e vanno via salutando la professoressa, ma non il bulletto, lui rimane seduto, con la faccia tipica di chi la sa lunga.

Inizia un film porno che terminerà come tutti sanno.

Domanda: gli altri ragazzi inquadrati e quindi mere comparse, possono dire di aver fatto un film porno o no?

Il padre di una di quelle ragazze riprese in primo piano, può incazzarsi perché la FIGLIA HA FATTO UN PORNAZZO oppure no?

Secondo me sì!

venerdì 18 dicembre 2009

Homo poco sapiens

Mi dai del voi, la punteggiatura è un mistero per te, fai errori grossolani e ripetizioni assurde che nemmeno l'eco della valle di non so quale valle abbia un eco pazzesco, ma insomma, ci siamo capiti: scrivi di merda.
Sono assistente di una cattedra di politica economica dell'unione europea in un'università della Calabria e un tesista mi ha mandato il suo "lavoro".

Come ci si deve comportare in questi casi? Il ragazzo chiaramente non ha studiato molto nella vita o meglio, l'ha fatto, ma male. Mi spiego. E' probabilmente di un'estrazione sociale abbastanza bassa e non proprio un premio Nobel (anche se il Nobel ormai lo danno a tutti). E' stato però di una celerità imbarazzante nel mandare la tesina (evidentemente troppo celere ora che ci penso!), sempre presente alle lezioni, anche quelle più noiose, quando si rivolge a me che sono il signor nessuno è super riverente, ma proprio non ce la fa anche se in tutti i modi ho provato a dargli dei consigli di forma, di contenuto. Ora capisco il dilemma di certi professori che al liceo facevano andare avanti alcune "zucchine" solo perché magari non avevano potuto studiare oppure non ne avevano le capacità intellettuali, oh, non sono tutti come Vittorio Alfieri che si legava alla sedia per studiare (era lui no!?). Io non posso assolutamente ritenermi un secchione o un pedante, sarebbe un insulto per i miei ex compagni di scuola e d'università, però mi rendo conto che certe volte mi incazzavo perché a me levavano il mezzo voto e a tizio che non capiva nemmeno i risultati delle partite scritti sulla gazzetta dello sport ne davano uno in più. Capivo perché sono un coglione, perché sono fortunato ed è dalle elementari che a mia madre dicono: "il ragazzo è intelligente ma non si applica", certo, se non fai un cazzo!


A questo giuro che se posso gli faccio mettere 28

Poi prenderà una laurea, sarà assunto in qualche ufficio pubblico e diventerà un saputello nullafacente. Allora sì che lo odierò!! Devo pensarci adesso?!?!

mercoledì 16 dicembre 2009

Nervi in saldo

Sono giorni che gioco ininterrottamente a Gears of War 2. L'altro pomeriggio mia sorella ha aperto la porta della mia stanza e io, girandomi di scatto e con il joypad in mano, ho cercato di sparare. C'è qualcosa di malsano. Molto malsano.

Avevo l'arma scarica, com'è possibile?!

martedì 15 dicembre 2009

Rehab

Ok, faccio l'ultima boccata, me la gusto tutta, sento la carta che brucia col tabacco (adoro quel rumore). Allo stesso modo faccio un'ultima panoramica di foto e status. Poi spengo la sigaretta nel posacenere e disattivo il mio account di facebook.

Sono un po' in astinenza, sono qui, davanti al laptop, ho controllato l'email, letto i soliti blog, viste le solite stronzate e poi...tac, non c'è più. SONO DAVVERO LIBERO??.

La prima sera è tosta, lo ammetto: mi tremano un po' le mani, dò occhiate furtive alla pagina fb del pc di mia sorella, MA NON SONO FATTI MIEI.

No, davvero, non mi frega, chessifottano tutti con le loro fotine di cui non mi interessa niente, con i loro commentini stupidi, con quei gruppi (è un po' che gruppi ne girano sempre meno), e i biscottini della fortuna, l'ei fu guerra di bande e pet non ricordo cosa. Sì bravi, continuate a perdere tempo, vista (era meglio quando la vista si perdeva in un altro modo) e sicurezza in voi stessi. Da quanto non fermate una donna al bar!? Secoli, io no, posso farlo, ora sono uscito dal tunnel di io ti contatto, tu mi accetti, poi ti mando un messaggino privato e vai di I like su quella foto artistica che chissà come t'è uscita. Poi i commenti sugli status e la chattina, quell'insulsa chattina. Uscirete mai? No, non lo so, devo stare su facebook. Ah ah, io no, ne sono fuori. Una sigaretta la fumo, ma facebook non lo riattivo, proprio no!




Domani vado al Bingo di viale Somalia.

lunedì 14 dicembre 2009

L'uomo che non c'è, ci fa

Questa è la storia di un signore che s'ignora. La sua signora lo ignora più di tutti e non ha problemi nel farglielo notare ogni giorno. Ti faccio notare che ti ignoro è una contraddizione in termini che la signora non si preoccupa di sottolineare, ama i paradossi. Tornando al signore: siccome nessuno sa chi sia, nemmeno lui visto che ignora se stesso, cosa faccia, cosa voglia dalla vita, non ci sarà niente da scrivere.

Fine

venerdì 11 dicembre 2009

Intoppi

NOOO, la memory card è piena, per cancellare altri dati precedentemente salvati devi uscire dal gioco in corso e tutti i progressi verranno eliminati. PROCEDERE?

Sì e vaffanculo, tanto questo gioco non mi piace, domani lo cambio. Sono straincazzato!!!

giovedì 10 dicembre 2009

Se' parati

C'era una volta un calzino che non sapeva stare da solo e aveva sempre bisogno di essere accompagnato da uno identico a lui...

Erano felici insieme, una coppia fantastica...erano blu, lisci, stavano bene con tutti, affiatati anche se costretti in polacchine asfissianti, ma come loro i blu erano ovunque, simili, ma mai uguali seppur nati nella stessa fabbrica...

Poi entrarono in una casa, una qualunque e si separarano per sempre al primo lavaggio...

Nessuno conosce il mistero dei calzini spaiati, nessuno. DOVE CAZZO FINISCONO I CALZINI!?!?

mercoledì 9 dicembre 2009

piccolo sfogo

E che ci vuoi fare? A noi non interessa sapere qual'è la notizia, non facciamo approfondimento, noi vogliamo parlare di aria fritta, è questo quello che interessa ai lettori. Perché i lettori non vogliono certo stare là a sapere le cose, a fare analisi, a leggere centinaia di dati e statistiche noiose no, vogliono soltanto che vengano confermate le loro opinioni; "opinioni" che noi stessi abbiamo infilato a cazzotti nelle loro teste vuote. Non è importante comunicare la verità, almeno non quella che discute il nocciolo della questione, ma bisogna parlare del punto di vista con cui loro vedrebbero la cosa.

Ma se è davvero così, perché esistono i giornali? No, dico. Se uno è di sinistra e ha certe idee, se continua a leggere giornali di sinistra avrà sempre quell'opinione e così vale anche per i lettori di destra. Chi ama Berlusconi, se legge il Giornale lo continuerà ad amare mentre chi legge Repubblica o il Fatto Quotidiano continuerà ad odiarlo ma nessuno di loro analizzerà le cose nella loro interezza. Perché non c'è autocritica? Come mai non si riesce a fare buona informazione? Perché a me fanno ridere i paladini dell'informazione libera che si autoincatenano con i loro pregiudizi. Mi fanno ridere allo stesso modo gli adulatori con i para occhi. Mi fanno ridere...mica tanto.

venerdì 4 dicembre 2009

Omino omini lupus

Dai, ma come si fa a fare ancora pubblicità come l'ultima dell'Omino Bianco?
(che poi l'omino bianco è nero per chi non se ne fosse accorto)

Purtroppo non ho trovato il video da nessuna parte, ma sicuramente vi sarà capitato di vederla, sui canali dell'amico di Fini la sparano in loop...

Ci sono lui e lei al cinema, cinema che misteriosamente è vuoto. Qualche scena tristissima sullo schermo e la ragazza sta per scoppiare a piangere (sembra una roba Istintimista, che non sapete cos'è, ma ne verrete presto a conoscenza) e lui che fa? Che fa!? Tira fuori da chissà dove, con un movimento da piccolo maghetto figlio di Silvan, una confezione di Omino Bianco. Legge sulla scatola e dice: rossetto, fondotinta e alte cose che non ricordo, bene. Ghigna soddisfatto.

Allora con la mano da mezzo marinaio le prende la testa (non per fare quello che pensate voi, visto che il cinema è vuoto...) e se la porta sulla camicia bianchissima che in un secondo si sporca delle lacrime di lei piene di cipria, mascara, fondotinta e rossetto. Il ragazzo è soddisfatto...Lei era davvero troppo truccata btw!

Il mio filippino che guardava la tv con me ha detto: non è vero, assolutamente non è vero!

E se n'è andato!

giovedì 3 dicembre 2009

Leave, you leave

L'ultima goccia di linfa che è possibile concedere alla pianta è stata data...

Saranno un paio di giorni che il verde intenso di cui ancora mi vantavo con le altre foglie ormai ingiallite è sparito. Mi sento debole e l'appiglio al picciolo, sulla corteccia, non è più saldo come un tempo. Ecco, la devo cedere, la linfa mi abbandona. Qui l'ultimo istante in cui mi sento foglia.

Un colpo di vento più forte del normale mi porta via. Vedo la chioma allontanarsi, mi giro verso la strada. Volo, danzo e mi libro nell'aria...

E' da un giorno intero che sono rimasta su questo cornicione, vedo staccarsi altre foglie, qualcuna finisce direttamente sull'asfalto e viene schiacciata dalle auto che passano, altre, una volta cadute su qualche parabrezza di macchine parcheggiate sotto l'albero, vengono portate via e un giorno cadranno in qualche pozzanghera dove si sentiranno rinvigorite per un illusorio attimo, quando l'acqua verrà assorbita completamente le soffocherà...

Foglie morte che guardano il limbo dall'inferno

lunedì 30 novembre 2009

I componimento Istantimista

La mamma saluta
 frettolosamente
raccoglie le ultime cose

nell'aria si espande
furiosamente
odore di tempesta

la porta si chiude
indissolubilmente
si rimane a fissarla

Il viso si deforma
inevitabilmente
la bocca apre i serragli

giovedì 26 novembre 2009

Der Blaue Reiter

Le strane coincidenze.

Ieri mattina sono stato all'inaugurazione della mostra di Marianne Werefkin al museo di Roma in Trastevere per conto del giornale. La tipa è una di quelle che nel suo salotto a Monaco, nel millenovecentoeunpo' ricevette un sacco di artisti, scrittori, poeti, musicanti e pittori (che poi artisti bastava, ma io amo gli elenchi), ma soprattutto è stata tra le fondatrici del Der Blaue Reiter (cavaliere azzurro o blu, come vi pare) insieme a Jawlensky, Kandinsky, Munter, Marc, Klee con cui s'è dato vita al movimento espressionista non figurativo. Insomma una figata.

Ma il punto qual'è?

Ieri pomeriggio gironzolando per una bancarella di libri usati/vecchi/lisi mi è saltato all'occhio un saggio dal titolo: "Astrazione ed Empatia", dell'allora giovanissimo Wilhelm Worringer e l'ho comprato lottando un po' sul prezzo perché, come ormai avrete capito, sono affascinato dalle teorie sull'empatia, soprattutto nell'arte, ed ero molto curioso di riempirmi la testa di teorie che non portano a niente. Cosa che amo fare grazie al cielo. Orbene, iniziando a leggere la lunghissima introduzione al libello di storia dell'arte, vengo a sapere, pensate un po', che il caro vecchio Wilhelm s'è fatto pubblicare da Piper, nel 1907 e chi era Piper? Era, cito testualmente, "l'amico intelligente dei nuovi artisti, editore, di lì a quattro anni, del Cavaliere Azzurro, nonchè del saggio Sullo spirituale nell'arte di Kandiskij". In pratica "l'astrazione (di cui sopra) veniva definitivamente associata alle prime tendenze astratte della pittura", una sorta di quasi manifesto del movimento.

Sarà un caso o il destino, ma questa serie di coincidenze mi ha lasciato a bocca aperta portandomi ora a scrivere questo post. Potrei snocciolarvi tutta la teoria dell'amico Worringer, ma non lo farò, anche perché non ho ancora finito il saggio.

Chiusura delle trasmissioni e beccatevi sto Kandinskij


 

lunedì 23 novembre 2009

Memorie statiche

Non faceva troppo freddo e c'era silenzio. Stranamente. L'andirivieni dei treni e il loro susseguirsi ad orari stabiliti era rallentato, qualche macchina con una luce fulminata passava di tanto in tanto, un gatto rovistava la spazzatura caduta dal cestino strabordante. Io ero lì da anni, non ricordo nemmeno più quanti ne erano passati ed era strano, la quiete inusuale di questo silenzio era strana. Un urlo dietro l'angolo, dove c'è il negozio di abbigliamento cinese: un urlo di donna, è una ragazza. Non si capisce se sia italiana oppure no, non si capisce se sia una prostituta oppure no. Io sono immobile, non posso muovermi, anche se vorrei. Inciampando su uno dei tacchi probabilmente rotti cade vicino a me. Un gruppo di quattro ragazzi, robusti e visibilmente alterati da qualcosa. Hanno gli occhi iniettati di sangue, una risata isterica. Si capisce perché la inseguono, è chiaro il loro intento. Io non posso far nulla, sono soltanto la rete arrugginita che costeggia i binari intorno alla Casilina. Non posso far nulla, nemmeno urlare. Vorrei ma non posso. L'afferrano. Uno di loro, il più piccoletto, riesce a prenderla dai capelli e le tira un ceffone che fa la azzittire.

C'è di nuovo silenzio.

Lei passa le mani tra le mie maglie come a volermi chiedere di fare qualcosa. Stringe forte con le dita, le unghie laccate mi graffiano. Mi fa male. Due di loro le afferrano le braccia e la spingono contro di me. Il più grosso, probabilmente il capo branco a cui spetta il primo morso della preda, si avvicina. Il ghigno si allarga, il grugno rimane serio, appuntito. Le alza la gonna. Io non vedo, sento solo il peso di tutti e cinque su di me. Mi inarco, li sorreggo. La mia ruggine si attacca tra i riccioli della ragazza, le entra nella lana del maglione nero che indossa e allo stesso modo i suoi capelli restano impigliati in me, il suo profumo mi pervade. Due, tre, quattro. E' finita, scappano ghignando, così come erano venuti. Lei piange e riesce a trascinarsi via, dopo un po' si perde in un vicolo.

Un lungo capello nero.
Il vento del mattino lo sorregge nell'aria, ma io non lo lascio andare, no, questo non lo lascio andare.

giovedì 19 novembre 2009

Mi chiedevo...

Perché le lumache devono avere una sola casa e portarsela sempre dietro!?

Non possono averne chessò, una al mare, una in campagna, una garconniérre in centro?


Lo fanno per non pagare l'Ici sulla prima casa, per garantire sempre un tetto ai propri cari? Perché senza il loro salottino con tutti i confòrt si sentono "nude" la domenica pomeriggio? Mi chiedo, l'hanno ereditata, comprata? E' forse un dono del Comune che è rientrato nell'emergenza abitativa dovuta alle pratiche insetticide dei coltivatori dell'Agro Pontino? E quando l'hanno presa, hanno fatto un affare o se la portano dietro perché l'hanno pagata troppo e non vogliono restare fregati ulteriormente?

Poi, possono usufruire della possibilità di costruire il 20% in più? Fanno due piani, una torretta? Una volta ce n'era una che aveva una depandance in legno, dotata di servizi e idromassaggio. C'è chi invece mette la piscina o chi, più snob, ha optato per un campo in terra rossa dove passare i sabati in amicizia e spensieratezza.


S'è mai vista una lumaca maschio dire alla femmina: "hey bella, stasera scivola a casa mia, così domani mangiamo una lattughella insieme"?


Hanno il garage, un posto auto o almeno un buchetto per il motorino?! E il portiere è anch'egli dotato di casa sua o no!?


Quando le lumache vanno al ristorante, si portano giustamente il cibo da casa. Le case d'appuntamento poi, come funzionano?! Scambi di casa per i più birichini o un po' da te e un po' da me?!


Misteri...

La mia piccola Africa

Ecco una serie di particolari di alcune opere che ho fotografato con un 50mm questa mattina alla conferenza stampa della mostra "Africa, una nuova storia" che da domani si potrà visitare gratuitamente (e questo è già pazzesco di per sè) al Complesso del Vittoriano. Enjoy!










mercoledì 18 novembre 2009

Sogni d'oro



Miele, zenzero e camomilla...e me ne vado a dormire

martedì 17 novembre 2009

Piccoli resoconti

23 Orizzontale: Urlano mentre fanno le parole crociate in aereo. Risposta: 4 napoletani sui 35 anni che, guidati da un occhialuto strillone, ghignano e azzardano le risposte dello schema (semplificato) senza ritegno e rispetto.

Sono seduti proprio dietro di me che, abbastanza provato, cerco di dormire un po'.

21 verticale: Finimento per cavalli. Risposta un po' azzardata della signorina di sinistra: "Mantovana?"
- "Uà, stai pazziando?! Quella ce l'ha mamma a casa per le tende!" 

Risata generale, fragorosissima. In effetti non ho mai sentito una cosa più divertente in vita mia, sono quasi tentato di ordinare una bottiglia di champagne allo stuart leggerissimamente effemminato per festeggiare la possibilità di annoverare l'aneddoto tra i più divertenti a cui abbia assistito. Non lo faccio.

14 Verticale: "Questa è difficilissima, LE COSE CHE HO COMPRATO, 3 lettere: Mie!

...Ecco, Mie, sono proprio mie le palle che avete triturato!

C. dorme, beata lei!

Ormai sono sveglissimo. Mi guardo intorno e noto che un paio di file davanti a me c'è una signora riccioluta/untuosa, cicciottella che rumina un panino casareccio con prosciutto e formaggio.E' in piedi, protesa sulle amiche. Sono indeciso se invidiarle il panino o avere un leggero senso di nausea per la voracità con cui lo azzanna. Opto per la seconda opzione. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Sembra un confetto di Sulmona, quelli rosa con la mandorla e il pistacchio dentro: un'esplosione di grassi, una colata appiccicaticcia sulle dita. Ha finito il panino. Ora in mano ha una guida di Lisbona fucsia, come la canottierina (più ona in realtà) che indossa, ricoperta da una pelliccola trasparente come quelle che si usavano una volta sui libri scolastici quando erano passati per almeno 3, 4 mani diverse prima di arrivare a te. Sarà così.

Mi giro a sinistra. Una signora dorme con i piedi fasciati da candidi calzini bianchi appoggiati tra il poggia testa del passeggero davanti e le mani del marito che in posizione obliqua prova a leggere la Repubblica. Sono meravigliosi, credo non si siano mai parlati per tutto il viaggio.

Due o tre file più in là c'è una signora distinta, capelli color fieno raccolti in una coda; non è bella, ma ha un non so che. Pullover blu, camicia Oxford e pantalone kaki. S'è alzata in piedi, come in cerca di qualcosa. Sotto il braccio tiene un'elegante ed evidentemente costosa guida verde. Sulla copertina rigida, di quelle ruvide, come la copertina del vecchio Rocci, il vocabolario di greco, giusto per intenderci, c'è scritto Lisbona, in bassorilievo giallo. Asettica probabilmente, ma con balzi e velleità descrittive. Sinossi olfattive, quartiere per quartiere. Di quelle che sottolineano amabilmente diversità che a casa nostra non vorremmo nè trovare nè tantomeno condividere, tipo "la cucina tipica, così forte negli odori, così sublime nella sua intensità, così intensa e presente in tutte le stradine del centro". Lì è una figata, da noi si chiama puzza.

Ho raccontato a C. di questa cosa delle guide e dei caratteri e mi ha detto che all'inizio, entrando e cercando il nostro posto, quella giovane coppia, sportiva ed evidentemente affiatata, sfogliava con curiosità una Lonely Planet.

Le guide sono lo specchio dell'anima.

Io ho una Le Cool, però me l'hanno regalata!!



venerdì 6 novembre 2009

Buon Giorno a Lei

-Pronto??
-Pronto buon giorno, sono il servizio sveglia che ha richiesto

-Ah, buon giorno, ma che ore sono?
-Le 7, signore, fuori ci sono 8 gradi centigradi, una fitta nebbia avvolge la città. Ah, dimenticavo, piove a dirotto.
-Benissimo. E mi dica, lei sa tutto questo, sa anche che devo andare all'Eur e abito a Monte Mario?
- Sì, certo signore, so anche che questa mattina le hanno fatto una multa di 78 euro al motorino per la motivazione "marciapiede". Immagino sia parecchio irritato.
-78 euro?!
-Sì signore, è stato "i sottoscritti" Proroggia, così recita l'accertamento.Credo ci sia possibilità di ricorso, ma non voglio tediarla con cavilli legali ed inutili polemiche.

-Mmm. E mi dica, se prendo la macchina quanto posso metterci fino a piazza Kennedy per quella conferenza?
-Ehehe signore, chi lo sa? Minimo 40 minuti, ma diluvia signore, gliel'ho già detto, potrebbe metterci un'ora e mezza di do ut des di vaffanculi per tutto il tragitto. E poi signore, le ricordo che deve parcheggiare! Ora vada a fare colazione signore, è tardi. E per la doccia, si sbrighi che l'acqua calda è pochissima, mentre il bagno è ghiacciato e nemmeno la stufetta l'aiuterà. Uh, poi ieri s'è dimenticato di comprare le ricariche del rasoio, quindi non potrà fare nemmeno la barba.

-(Cazzo). Senta ma mi dica una cosa, io non ricordo di aver richiesto un servizio sveglia, tantomeno così accurato e pieno di brutte notizie.
-Mmm, certo, ce l'ho scritto qui sul terminale "Signor Ubi Maior", lei è stato sorteggiato signore. Ha visto che fortuna?
-Ah, che culo!
-Insomma signore, si decide ad alzarsi dal letto?

....


-Pronto signor Maior? E ancora in linea?

...


La decisione saggia del signor Maior:





Non ci credo che ho trovato proprio la parte del gioco che sto giocando da questa mattina!

mercoledì 4 novembre 2009

Co'Nations



Un'installazione di  Ottmar Hoerl nella piazza di Straubing in Germania. Dei nani da giardino che fanno il saluto romano...non capisco chi mi ricordano, eppure c'è qualcuno...ne sono sicuro

venerdì 30 ottobre 2009

Moccia Federico mi trattengo

Moccia...

Moccia...Federico Moccia...i Baci Perugina...le frasine più merdose della storia della letteratura sentimentale...i pensieri più melliflui che esistano nella bieca natura umana...Moccia...

...quello dei lucchetti...quello dei nomignoli...autore anche di quel filmaccio di Classe mista 3a A, questa non la sapevate eh? Moccia Federico, anche se cambio punto di vista continuo a non capirti...

vorrei prenderti, obbligarti a vedere i tuoi film in loop per 6 mesi di fila, costringendoti a mangiare solo cioccolatini Perugina per tutta la durata delle proiezioni...Dopo ti farei leggere e rileggere i tuoi capolavori letterari in pubblico, ma non davanti ai pischelletti ignorantelli che ti adorano, no no, in un bel centro culturale, in un qualsiasi centro sociale, in una libreria di quartiere...e vorrei farti tradurre in mille lingue, anche in arabo e in cinese, oppure in swuali così che tutti capiscano in che situazione ci metti Moccia, tutti giustificherebbero le violenze che meriti di subire...

...i Baci perugina...

Non sei nemmeno capace di scrivere per i Baci Perugina...e lo so!!! Ho appena visto una pubblicità in cui si parla di un favoloso concorso in cui tutti posso mandare le loro frasine e TU, giudice d'eccezione, sceglierai le migliori per San Valentino. Vogliamo parlare di San Valentino? NO...non esageriamo...

Moccia...Federico Moccia...

Il bluff di Fred

Non credete a tutto quello che vedete. Le cose possono avere un aspetto o una misura diversa rispetto a ciò che vi convincono a pensare.

Prendete per esempio quell'attore porno che tutti adoravano e tutti desideravano di essere. Fred il gigante lo chiamavano, Fred l'Inumano, l'Incommensurabile Fred...spropositato, infinto, enormemente sbalorditivo...

Poi si è scoperto che lavorava solo con attrici affette da nanismo.

Ce l'avevi proprio fatta, Fred



mercoledì 28 ottobre 2009

Culi in aria

Tra il serio e l'aceto
non mettere il veto

Primo ricettacolo di ricette semiserie per piatti quasibuoni (invertendo l'ordine degli addendi il risultato cambia, provateci: seriesemi buoniquasi e,se possibile, ha meno significato dell'altra)
Ma torniamo a noi.

Penne all'ospite arrabbiata

Ingredienti:

1 cucina
1 cuoco
1 donna
250 grammi di penne (rigate e non che fanno le righe, niente stilografiche o sfere e nessuna che rientri nella sfera delle sfere e nello stile delle stilogranfiche, le ragazze di classe, ma mai vicine di banco)
1 dado da gioco
1 dado da meccanico
1 dado poliedrico che metta una delle sue facce al posto vostro a fine cottura
1 ingrediente a scelta da non utilizzare
1 ingrediente a scelta da scegliere invece di quello scelto prima, comunque da non utilizzare
2 litri di un liquido denso nel colore, nell'odore, nella sostanza e nella composizione, ma leggero e gradevole. Se lo trovate suggeritelo alla nostra redazione.
1 pomo d'oro (se non volete fare gli splendidi prendete pure un pomo d'ottone)
1 peperoncino piccante che però non picchi, ma sia un sostenitore della discussione verbale
sale fino all'ultimo piano
1 pugno di mosche


Svolgimento (si dice così?! Non credo, masticazzi che è il passato del verbo masticà di uso comune nel romano da osteria)


Bene. Dopo aver obbligato l'ospite a salire fino all'ultimo piano a piedi sostenendo con una bieca scusa che l'ascensore s'è rotto proprio quella mattina, accoglietela con freddezza, non prendetele il cappotto e fatela accomodare su uno sgabello altissimo (lei deve essere molto bassa).

Lasciate intanto che il cane, un feroce dobermann, le gironzoli intorno e avvertirla di non fissarlo negli occhi perché potrebbe prendersela molto. Tu non osi chiuderlo in un'altra stanza perché lo trovi crudele.

Offrirle un aperitivo molto amaro e secco con delle noccioline vecchie e mollicce, dei tramezzini duri e asciutti, croste di formaggio mordicchiate (possibilmente dal cane).

Intanto voi siete in cucina. Alla radio canta Jo Squillo e voi le fate il coro. Prendete gli ingredienti sopra elencati e usateli a piacimento, questa è una ricetta creativa e dovrete cavarvela da soli. Un consiglio che posso darvi è quello di mettere la cipolla in una padella con dell'olio bollente e farla soffrire ulteriormente con degli insulti e delle prese in giro sul suo status di tubero. Ne soffrono molto. Poi conviene lasciare le penne nell'acqua che bolle per il doppio del tempo suggerito dalla confezione. Questo servirà a fare arrabbiare l'ospite molto di più.

Una volta servito e riverito il pranzo che (voi obbligherete a mangiare con dei bastoncini cinesi spuntati e pieni di schegge) alzatevi con noncuranza, andate in cucina e tornate porgendo un grembiule e dei guanti da stoviglie alla vostra ospite.

Non abbandonate mai il vostro sorrisetto beffardo.

Ora sarà abbastanza arrabbiata. Se non fosse così, a fine giornata provate a fare allusioni sessuali e a dimostrare la vostra assoluta convinzione che dopo un pranzetto così ben elaborato non può assolutamente non darvela.



lunedì 26 ottobre 2009

Vimeo

Non so voi, ma io non conoscevo Vimeo e oggi ci sono incappato per sbaglio, andando un po' in giro...Si tratta di una community in cui è possibile trovare una serie di video caricati in alta definizione da artisti e video-amatori su delle pagine personalizzate. Una specie di Facebook a metà con Youtube, ma di un livello maggiore sia per quanto riguarda i contenuti che per l'alta definizione.

Consiglio di vedere i video che ho postato a pagina intera e non a schermo piccolo, ma per il primo si deve andare sull'originale perché l'autrice ha spuntato delle opzioni.


I Jumped Into A Lake And Held My Breath For 2 Minutes and 22 Seconds and Woke Up In The Ocean from Karen Abad ♥s Dinosaurs. on Vimeo.


oppure questo

Hecq Vs Exillion - Spheres Of Fury from Tim.Chris.Film on Vimeo.



e questo...


Colours from Charlie McCarthy on Vimeo.

domenica 25 ottobre 2009

Vuoti a rendere

Ieri sera sono tornato a casa e ho pensato: "avrei qualcosa da dire, devo ricordarmelo". Mi sembrava ci fosse anche un certo spessore nel concetto che avevo elaborato, una certa importanza che esigeva celerità, ma niente, non ricordo. Forse non era così importante, come così importante in realtà non è nessun concetto in particolare, almeno alla luce di un'analisi non superficiale...e questo è un concetto importante, mi sembra ovvio, no?!

La gente, le cose, le idee, gli ingranaggi e i meccanismi, la ruota gira, gira gira, i binari sono saldi...ah, le opinioni! Le opinioni di chi non ha opinioni proprie o di chi assume per proprie quelle altrui che a loro volta sono state rubate, carpite da singole righe o versetti estrapolati da ben più ampi mallopponi che...

che...

eh, che cosa, chi lo sa? 
 
Detto questo e quindi detto niente, posso tornare comodamente sul mio divano e da lui farmi assorbire fino a provare a scomparire, come il mio pensiero di ieri. Ecco, magari lo trovo sotto al divano, con quella pantofola che cerco da secoli, qualche sigaretta, una colonia di animaletti, briciole, molliche, ciuffetti grigi di polvere autoriproducente a velocità smodata e chissà che altro.

...annichilirsi, questa una liberazione.

giovedì 22 ottobre 2009

Corrie a vederli



 


Questi sono quattro dei 46 "Unbelievable Macro Shots" della fotografa amatrice, ed evidenzio amatrice, (quindi amatrice...anche perché non lo posso sottolineare, ahimè) Corrie White.
Li trovate tutti quanti sul Flickr di Corrie o su questo sito qui

Come fa notare It's Nice That "Its amazing what you can find in such small moments of time"...osservazione che avrei voluto fare io, mannaggia!

Codex Seraphinianus



 

 

mercoledì 21 ottobre 2009

Testimoni silenziosi

Le gialle foglie autunnali scivolano su di te, pezzi di carta bruciata ti sfiorano e tu niente, non ti muovi, sei impassibile. Ti invidio, invidio la tua stoica immobilità, la tua ferrea convinzione che si è dove si è perché la natura delle cose ha impresso nel suo disegno divino la tua stanzialità. Il fiume sporco avanza sotto di te e tu, impassibile resti là a guardare il lento e continuo scorrere del sudiciume che la città tutta espelle nelle reflue delle attività umane.
E dall'altro lato della medaglia che tu stesso rappresenti sei sempre lì, inerte, a resistere a tutto quello che ti passa sopra, come le foglie, anche i passi insicuri e svelti dell'uomo incerto che, senza una meta ti calpesta, non ti considera nel suo passare, non valuta l'importanza del tuo essere lì, da sempre, su quella strada che il meschino percorre inconsapevole col suo passo blando o frettoloso che sia. Tutto assorbi, niente ti scalfisce. Ogni tanto ti fai da parte, dai spazio alla curiosità, all'operosità; in disparte permetti all'uomo di scavare e di esplorare per percorrere sentieri che ogni giorni guardi dall'alto, che ti sfiorano. Non smettererò mai di apprezzare il tuo immutabile contributo al percorso che ognuno di noi fa, ogni giorno, verso la propria scellerata esistenza.

Tombino, giuro che ti ammiro!

lunedì 19 ottobre 2009

Principe Richard

Oh my God, c'è Richard Gere!! Caspiterina se non capisco, corbezzoli se non riesco ad essere euforico. No, dico, ok, c'è Richard Gere e s'è portato pure il cane, e mo?! Sticazzi aggiungerei, ma non lo faccio per le signore che seguono da casa... Il festa (una volta si chiamava festa, ora si chiama festival perché la festa era di Uolter mentre il festival è di Gianni, non dimentichiamolo, eh!) ha rischiato di non avere Richard Gere il grande gigolo che quando non si prostituisce paga mignottone che a trovarle come Julia Roberts sfido chiunque e poi, l'eroico, il leggendario (che altro ha fatto!?!?) ah, sì, ufficiale e gentiluomo e che gentiluomo quando diagnosticava vaginiti in il dottor T e le vecchie concupiscenti!!

Ma per favore! Tutta Roma temeva non arrivasse, la stampa era in subbuglio e invece eccolo, "si è materializzato in tutta la sua solarità nella sala stracolma che l'attendeva per il primo viaggio nel Cinema Americano di questo Festival di Roma 2009" come scrive l'evidentemente bagnatissima giornalista Luciana Morelli in un articolo su Movieplayer.it .

A me viene in mente questo se ci penso:



...e il Genio?!?!

Mi faccio una risatina e buona notte o buon giorno, dipende!

domenica 18 ottobre 2009

W Inter alle Bahamas

C'è poco da dire, gli amanti dell'inverno li capisco meno dei vegetariani. Se per salvare una pianta sarei capace di uccidere un mangia bacche, per far rinnegare agli amanti dell'inverno le loro "mattine sotto al piumone" o le "fantastiche serate dvd a casa con il plaid" o peggio, "la pioggia, che bello stare in casa con la pioggia" sarei pronto a sacrificare un'intera conifera senza pensarci su due volte. L'inverno abbrutisce, approfitta del riparo in comodi giacigli per innalzare l'animo alla pigrizia e all'arte di rimandare e di glissare.

Ok, c'è quel pullover che mi piace tanto e pure quella sciarpa che mi hanno regalato, senza contare i cardigan con le tasche per i fazzoletti affronta raffreddore (per me costante e semestrale!), ma valgono veramente la rinuncia al sole, al caldo, alla voglia di uscire e vivere all'aperto? Non me ne capaciterò mai...e io non sono freddoloso, eh! Paradossalmente l'inverno è amato da chi più soffre il freddo, da chi più risente degli spifferi assassini che la notte fanno capolino da finestre corrose e s'insinuano sotto all'amato piumone. Se non ci fosse stato questo freddo stasera, io per esempio non sarei rimasto sul divano a casa a scrivere questo post orrendo dopo aver fatto una maratona di zapping che mi fa male il pollice. 

Preferisco l'Inverno alla Primavera solo se si tratta di Vivaldi!

venerdì 16 ottobre 2009

Correnti contro

...e come salmoni impazziti risalgono la corrente attraverso le arterie principali... Giovani banchi di centauri guizzano con spallate, rincorse, strattoni tra macchine immobili, ferme, in attesa di una spinta che sembra non arrivare mai. La Nomentana, la Salaria, la Cassia accompagnano l'ascesa, ne tracciano il tragitto. E alla fine nella grande gabbia della mattanza, come tonni spauriti vengono bastonati da capi troppo lontani dalla specie, brutalmente colpiti fino a perdere i sensi da burocrati autoritari, da dirigenti sanguinari. Fino a che, con le poche forze rimaste e una volta adempiuto il proprio dovere tornano mesti, riscendendo fino a valle, fino a fuori città dove esalando l'ultimo respiro inneggiano al venerdì.  

giovedì 15 ottobre 2009

La Valle delle Mele candite

Come ogni anno in quel giorno, tutti i cittadini della piccola città ai piedi dell'alta montagna, sotto la Valle delle Mele Candite, aspettavano trepidanti che la manifestazione avesse inizio. Erano le 7 del mattino e come ogni anno, da quando ricordassero i padri dei loro nonni, era il 15 Ottobre. La calca spingeva, la gente parlottava e incuriosita chiedeva ai concittadini le impressioni di quel giorno. Cosa aspettavano? Perché erano accalcati e tutti in attesa? Perfino i questuanti avevano deciso di non approfittare dell'occasione così da non chiedere l'elemosina a nessuno; anche loro si interrogavano. Ai piedi della Valle tutti attendevano che il sindaco, il signor Panzanelli, bussasse alla porta di Artegisio, il gufo veggente che avrebbe dichiarato la fine della stagione caldo-tiepida per dare inizio all'inverno. Il cielo era plumbeo, qualcuno sfregava le mani e la rugiada aveva bagnato le fronde dei meli canditi. Sarebbe stato inverno, tutti lo sapevano. C'era però l'evenualità che il gufo dicesse che era ancora tempo di granite, di gelati e di aperitivi all'aperto, per chissà quanto ancora. Ecco il momento.

- C'è nessuno?- disse con una voce tremolante il sindaco Panzanelli bussando alla piccola porticina di legno.
Nessuna risposta.
-Signor Artegisio, sono il sindaco, siamo tutti qui - ripetè l'uomo con un risolino preoccupato.
Ancora niente.
-Bussi più forte sindaco- Suggerì qualcuno dalla folla. Era Ernesto l'oste e fu subito additato come il solito maleducato irriverente che non aveva rispetto del sonno dell'animale veggente.
Niente, ancora niente.
-Forse è troppo vecchio e non sente bene- Bisbigliò Merengo, l'assessore alla raccolta delle mele candite. Forse, pensò il sindaco, ma non osò ammetterlo.
-Fate fare a me, dobbiamo sapere - irruppe Arcione, consigliere municipale. 
Allora, con tutta la delicatezza di cui l'uomo era capace (pochissima visto che in passato aveva lavorato nella fabbrica di noci moscate sgretolando i semi con le dita per tutto il giorno) aprì la porticina e infilò la testa riccioluta nella tana.
-Sindaco, il gufo non c'è!- Strepitò sconcertato il consigliere che in quel momento sembrava aver perso tutta la sua mascolinità. -Come faremo?-
Da sotto il palco delle autorità un brusio era già partito e in men che non si dica tutti sapevano che il gufo non c'era.
-E' una catastrofe, una maledizione- Iniziarono a gridare i soliti catastrofisti, subito seguiti da un accorato coro di signore, -E' la fine, la fine!-
-Come faremo senza sapere se è iniziato l'inverno oppure no?-
-Come faremo a sapere se è tempo di raccogliere le mele candite, se è tempo di coltivare i campi di uva passa per i nostri Strudel, se è tempo di riempire le damigiane del Vov che scorre dal ruscello Grapposo-

L'allarmismo era ai massimi livelli e il sindaco, con la giunta appena giunta e da poco congiunta decise di riunirsi in un consiglio di giunta.
Cosa era successo ad Altergisio, era scappato, stato rapito o peggio, aveva forse deciso di omaggiare qualche paese vicino delle sue previsioni?

Per giorni e giorni nessuno seppe niente, i cittadini e i politiciccioni si scervellavano sulla questione e il dubbio della colpa aleggiava contro tutti e contro tutti. Nessuno era innocente fino a prova contraria. Il freddo iniziava ad arrivare, ma le persone continuavano a mangiare succulente angurie, fresche granite di mandorla, gelati al pistacchio e nessuno pensava di dover assumere della vitamina C. Era ancora estate se il gufo non aveva detto il contrario.

-E' una misura drastica sindaco- disse un consigliere, -Non possiamo chiamare l'investigatore dalla città, sarà una vergogna per noi e per la nostra economia-
-Hai ragione, ma dobbiamo...- ribattè rassegnato Panzanelli
Mentre si discuteva di questa cosa il postino trafelato irruppe nell'ufficio del primo cittadino. In mano aveva una lettera gialla e la diede subito al sindaco.
Dopo pochi secondi la missiva cadde dalle mani di Panzanelli, il quale si lasciò cadere sconvolto sulla sua portona di vera finta pelle di vacca indiana d'America.

Il gufo era stato sequestrato da una multinazionale del gelato artigianale alla crema, la "I scream" solo per allungare la stagione estiva e far finire almeno il magazzino, ma Alterigio entrando di nascosto nella fabbrica aveva scoperto il piacere del gelato e se n'era ingozzato fino a morire.
-Mmm, siamo davvero desolati-, aggiungeva il direttore della multinazionale alla fine della lettera, - vi preghiamo di accettare le nostre scuse-

Quando il sindaco annunciò la disgrazia alla cittadinanza tutta che, sotto il suo balcone innevato aspettava notizie in T-shirt e pantaloncini, solo i bambini erano contenti. L'inverno non ci sarebbe mai più stato nella Valle delle Mele candite che ora, secoli e secoli dopo ha preso il nome di Valle dell'Ascella pezzata.



la foto è stata presa da un libro antichissimo trovato nella soffitta della mia bisbisnonna

martedì 13 ottobre 2009

Scatto d'ira

Come quasi ogni giorno do un'occhiatina all'interessantissimo blog del Wall Street Journal (so che un giorno ricambierà il favore), quello che mette le più belle 16 foto della giornata. Tra tutti gli scatti c'era questo:



 Voi direte, carina sì, ma mo che vuoi!? Sono mani piene di schiumazza, forse mani di un atleta (dietro ci sono anche degli ipotetici pesi, quelli che i culturisti usano per farsi venire il varicocele e altre erniette sparse)...

e invece no, quelle sono damigianone di sapone e la dida dice: "Schoolchildren washed their hands during an activity for the upcoming Global Handwashing Day in Lima, Peru, Monday. (Mariana Bazo/Reuters)"

Cioè, dopodomani è la giornata mondiale del lavaggio delle mani (il che è già assurdo, ma tralasciamo) e i pischelletti di Lima fanno giustamente le prove. A Montecitorio, sdegnati, pare abbiano detto che loro sono contro questa sciocchezza, un misto tra cosa da Bamboccioni e Fannulloni (insomma, la solita scusa per perdere tempo) perché è assolutamente inutile, anzi fuori questione, festeggiare una cosa così banale che da quelle parti avviene di continuo, da anni!

E se questa cazzata che ho scritto non v'è piaciuta, io me ne lavo le mani, mi lavo le mani (anche se è solo il 13 ottobre) e vado a mangiare sereno come un eurodeputato

lunedì 12 ottobre 2009

Non piove più, esco!

La percentuale di secchiate di pioggia ricevute sul groppone è proporzionale alla strada che intercorre tra il punto X (in cui non pioveva fino ad un secondo prima) e il punto Y (in cui non pioverà più nel momento esatto in cui si arriverà). CAZZO! Perché tra le leggi di Murphy questa non ce l'hanno messa!? 

Ma vi dirò di più. Il mio punto Y era il meccanico. Il simpatico ometto, con un sorriso sornione, ha così iniziato a girare intorno al relitto, il mio motorino. Dovete sapere che fa un fumo inverecondo ad ogni semaforo, fischia come un italiano di Brooklyn al passaggio di una ragazza quando freno, ha l'accelerazione di un treno merci carico oltre i limiti in una salita alpina e beve olio come una moglie ubriacona che l'oste voleva la botte piena e se l'è presa in saccoccia. Insomma, alla fine m'ha dato una pacca sulla spalla che voleva dire un sacco di cose che per educazione ha omesso.  Lo adoro...
lo adorerò?!

Ma torniamo alla "proporzione gira zebedei".

Il sottoscritto s'è sparato tutto il percorso (un chilometro circa) dal meccanico a casa a piedi e indovinate...Pioggia torrenziale, nemmeno un bar aperto perché era lunedì (e questo esercizio resta chiuso il lunedì mortacci loro) e una serie di negozi insulsi. Mi sono fermato da un ferramenta (no, così, do un'occhiata...) ho comprato del Polase in farmacia e mi sono fatto spiegare at-ten-ta-me-nte e mi-nu-zio-sa-men-te come si usa (manco fosse, manco fosse...ora non mi viene in mente nessun farmaco difficilissimo da assumere ma ci siamo capiti) e alla fine camminando radente al muro con il guizzo e l'andatura a metà tra quella di un ninja e quella di un pachiderma (insomma camminando normalmente) sono arrivato a casa.

Oh, sotto casa ho visto un arcobaleno stupendo, era doppio.


foto di Ladymullet, che trovate anche Qua

Ora si fa sul serio

Scrivendo questo titolo con lo scopo di iniziare a mettere qualche mattoncino nel blog ho pensato, "si fa sul serio, ma chi, un eroinomane?". Che poi un eroinomane è uno che è fissato con le eroine, un maniaco della mitologia saffica? Divago e mi perdo. Comunque a pensarci bene è così, si tratta di assumere piccole dosi di spazio in più, si tratta di farsi per farcela e farcela è un po' l'obiettivo di sempre, sin dalle prime pulsioni della pubertà, no?! Anche se non voluto dall'inizio il doppio senso ora è calzante, anche se così sto con due piedi in una scarpa. Ed è scomodo, a meno che le scarpe non siano quelle di papà e tu hai 4 anni. Allora avresti avuto l'estro di dire: "ah ah, sto con due piedi in una scarpa e guarda, per fare il simpatico me le metto anche al contrario". Poi inciampavo. Come sto inciampando adesso; ma che mi frega? Questa è roba mia (giuro non l'ho fatto apposta) e me la gestisco io...Tanto è così no, smetto quando voglio!


domenica 11 ottobre 2009

E adesso?!

Immagino che ora mi toccherà non solo riempire questo blog di stronzate che mi passano per la testa, ma devo anche cercare di ordinarle e renderle piacevoli. Giusto? E' così che funziona. Non posso certo sperare che tutto ciò abbia un fine alto, demagogico o che alla fine ci sia un risultato illuminante per voi curiosoni che avete tempo da perdere appresso a me. Ci sono quei blogger che parlano di politica, ma per questo ci sono i giornali. Ci sono quelli che invece parlano di letteratura, di cinema, di musica. Oddio oddio, perchè dovreste fidarvi dei miei giudizi?! Sono imbarazzato e commosso. La cosa più divertente è che scrivo per nessuno, visto che a nessuno ho dato l'indirizzo. Allora com'è che si procede? Potrei semplicemente snocciolare sentenze con la pretesa di avere ragione o peggio, potrei fare delle asserzioni empatiche. Delle asserzioni di cui però fino alla morte farò l'apologia nei più repentini cambi direzionali. ho addirittura la presunzione di essere empatico, questa è bella. Sì ok, tutto ciò non ha veramente senso...Però mi piace.




Ecco un regalino che mi faccio come primo giorno