sabato 25 dicembre 2010

Dopo averle portate ovunque

finalmente riesco a farle andare nel posto per cui sono state disegnate. Porto le mie Clark's nel deserto...

Ci vediamo all'anno nuovo, miei cari! Auguri, abbaci e bracci a tutti!


mercoledì 22 dicembre 2010

Se mi ritrovassi a vivere in un'altra epoca, magari nel Medioevo

come potrei approfittare del fatto che io "vengo dal futuro"? Hanno fatto film e scritto racconti su personaggi che si ritrovano, di punto in bianco, catapultati in un'epoca passata. 

Questi personaggi utilizzano la loro esperienza per farsi spazio nella società e arrivare a diventare consulenti di re e imperatori. Ricche eminenze. Ecco, io non ho basi né mediche né scientifiche. Non saprei ricreare la penicillina, uccidere batteri, curare malattie. Non saprei ricostruire una pila, un motore, un preservativo e nemmeno una ruota! Un computer, un telefono. Forse potrei legare due barattoli con un filo. Wow! Tanto meno distillare alcolici, estrarre pietre preziose, lavorare metalli, costuire aggeggi utili o armi. La polvere da sparo? Boh. Lo sciroppo per la tosse? Macchè. Il viagra? Eh!? Ricavare colori, trattare tessuti, utilizzare i caratteri mobili, cucinare cibi esotici? Nada de nada. 

«FATEMI PASSARE, sono uno stregone e ti so fare la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco perché l'ho visto fare a Mitch Buchannon dopo che per anni aveva guidato una macchina parlante»

Utilizzare a mio favore la conoscenza che ho della storia e del futuro prossimo venturo per far vincere fazioni o far crollare regni. Non ne sarei così sicuro. Insomma, dovrei capitare in un preciso momento storico di quei pochi che ricordo bene, dai tempi della scuola. Le basi economiche, letterarie, mmmh...

Potrei raccontare storie che vengono dalla mia epoca.  Riempire la testa di regnanti e cittadini di verità romanzate, di premonizioni. Potrei raccontare di presidenti che invitano a corte donne di malaffare, creano drappelli di seguaci lobotomizzati, entourage di inetti. Sai che novità nel medioevo!

Oppure potrei raccontare di comunismi, socialismi, anarchie. Storie d'amore. Film d'azione, polizieschi, roba anni '80. Raccontare di altre culture. Di altre religioni, usi e costumi.

Probabilmente sarei considerato un pazzo visionario.

Mi brucerebbero vivo!

venerdì 17 dicembre 2010

(La data è scritta sopra) Telefono a mia sorella...

«Pronto, non sai che giornata. Sono uscito in fretta e furia da casa verso le 14.45, nevicava ed era davvero bello, ma non c'era nemmeno un taxi e gli autobus erano puntuali e coerenti come alcuni deputati del Fli e di Idv. Ma vabbè, ce la posso fare. Prendo al volo il treno per Firenze, dove avrei dovuto partecipare ad una conferenza sul futuro del vino toscano all'accademia dei Georgofili e poi sarei rimasto fino a domani.

Già a pochi chilometri da Roma c'era neve ovunque - la si vedeva dal finestrino del treno - e la vocina sommessa del capotreno ha iniziato subito ad annunciare piccoli ritardi. Vabbè, che sarà mai. Ci fermiamo in aperta campagna. Vocina sempre più triste. Ritardi sempre maggiori. Vocina tristissimissima. La stazione di Santa Maria Novella è chiusa per il maltempo. Mi arriva un sms: "Convegno annullato, non venire!". Noo. Provo a telefonare, ma la rete non funzionava. 

Dovevo avvertire qualcuno che io ero comunque partito, che non sapevo che fare. Niente; tutto tace, la linea è piatta. Arrivati alla stazione di Firenze, quella dopo SMN - come si chiama? - vabbè... C'era un delirio. Persone ammassate in treni regionali bloccati dall'impossibilità di smuovere gli scambi; ritardi di ore e ore accumulati. Neanche un taxi, men che meno un autobus. Ancora senza linea. Scendo dal treno e la calca mi trascina verso l'uscita. Un freddo polare, almeno 20 cm di neve. Passa un Eurostar, lo vedo arrivare, va verso sud. Corro e non so come, insieme ad altre 6 o 7 persone, salgo. Sono arrivato tardissimo a Termini, monto sul 90 e vado verso casa, appena scendo dall'autobus inizia a diluviare e becco acqua a secchiate. Ora sono finalmente a casa, tu?

«Uh, io stravolta, sono appena uscita da un massaggio ayurvedico»

«...»

martedì 14 dicembre 2010

Io ne ho...viste cose che voi umani non potreste immaginarvi

Navi da combattimento dei carabinieri in fiamme al largo dei bastioni di Orione e in via del Babuino.

E ho visto i raggi S, (san pietrino, ndUbi) balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser, di piazza del Popolo e via Flaminia…

Ho visto teste di cazzo rovinare tutto con le loro spranghe e bottiglie incendiarie, perché quelle di champagne erano rimaste in frigo. E ho visto giovani che manifestavano per le loro ragioni, messi in mezzo e picchiati per colpa delle teste di cazzo di cui sopra.
E tutti quei… momenti andranno perduti nel tempo delle repliche tv e dei talk show…perduti nel tempo delle fiducie comprate; delle colpe di chi è capro espiatorio anche quando la situazione è più complessa di quella che sembra. Perché c'è da dire che non è certo colpa della signora Tulliani in Fini (o dei Fini in Tulliani durante i loro momenti intimi) se è successo quello che è successo. Come tutti vogliono farci credere. «Perché era meglio non alzare polveroni inutili». Inutili li chiamano...

Come… lacrime… nella pioggia…si perdono anche i disturbatori di professione: quelli della Nord e della Sud, le curve che raddrizzano le spranghe, coi volti nascosti da sciarpe e caschi non per paura di essere riconosciuti, ma per la vergogna. E dei centri di gravità della Destra aggressiva e della Sinistra strillona. Si perdono nelle vie distrutte, nelle vetrine infrante, nelle teste spaccate e nei salotti buoni dove si ritirano i mandanti che oggi gridano, domani cantano insieme.

È tempo… di morire… »


(Grazie a Patè per l'ispirazione e a Rutger Hauer per l'adattamento che ha promesso di recitare semmai dovesse fare un film sui replicanti)

Sono rimasto bloccato dal bel tempo

Mi ha fregato tutto il week end. Dice che gli impianti erano aperti e noi siamo andati. «Capirai», ci siamo detti, «se c'è oggi e c'era ieri, tiene e poi porta neve da venerdì. Che ce frega, andiamo».

Senza internet, col cellulare che prendeva malissimo e gli sci rimasti in macchina.

C'è toccato bere litri e litri di punch degli abruzzi. E di neve neanche l'ombra; si poteva andar per margherite, ma non l'abbiamo fatto. Eravamo ubriachi e indolenti. Più ubriachi che indolenti. Allora potevamo fare un giro con i quad, ma ci mancava il quid. Eppoi l'ho detto, eravamo ubriachi e indolenti e ci saremmo fatti sicuramente male. Un male cane e immeritato. Allora meglio gli arrosticini.

E io li ho visti ieri sera i vostri commenti al post dell'abbuffata. E vi ringrazio, ma siccome non c'era neve abbiamo iniziato a vedere Prison Break, la prima serie. E ce la siamo sparata quasi tutta. Allora io appena tornato sono andato avanti. Ora mi mancano la puntata 21 e 22 e questo post è solo una pausa perché facevo prima a raccontarvi di com'era andata che rispondere a tutti i commenti. 

E naturalmente è inutile che io stia qui a dirvi che appena abbiamo caricato le valigie in macchina...È iniziato a nevicare; solo per rompere le palle mentre scendevamo, perché di tornare su non se ne parla, almeno fino a gennaio. Torno a Prison Break e poi mi faccio tatuare delle piste da sci sul corpo. Quelle di Ovindoli. 

C'ha ragione Max Tortora comunque.

mercoledì 8 dicembre 2010

Il sangue dei vinti

Questa sera sono andato a cena in uno di quei ristoranti che fanno cucina americana e siccome la cucina americana altro non è che grossi e grassi hamburger, ci infilano dentro specialità messicane con la pala. E queste specialità messicane sono l'acerrimo nemico del fegato, del benessere, della vitalità. I nachos e i burritos e alter coses, che sguazzano in salsine verdi o bianco acide e chili con fagioli durissimi che hanno un intrinseco potere dilatatorio a contatto con la saliva e i succhi gastrici. Ora ho una piantina di fagioli che crescerà e crescerà, fino in cielo, ma io sarò morto, divorato dallo stesso mostro carnivoro.

E questi sono solo gli appetizer.

Perché per cena, quella vera, ho osato ingerire un baconcheesburgerconcipollasenapepatatineepomodoro, una sola misera sottilissima fetta di sano pomodoro. Quantità carne: 300 grammi fuori e 8 chili dentro. Forse di più. Al sangue vivo direttamente stillato nel retrobottega dal fratello del bovino morto per la causa. Onore al fratello caduto.
Questo panino dalle dimensioni spropositate mi è stato portato con una cariola trascinata a fatica da un nanetto bengalese di un'affabilità tipica degli omini bengalesi che lavorano nei ristoranti americani del centro di Roma. Detestano la clientela composta per lo più da professionisti - e con professionisti intendo avvocati parafangari - che si sollazzano rumorosamente rivolgendosi alle proprie donne telegeniche parlando a bocca piena e sputacchiando cibo.

Entrato in apnea profonda sono infine riuscito ad ingurgitare il mattone macinato grazie all' indiscusso sostegno di un fiume di vino rosso e ketchup che sembrava un torrente della riserva mohicana.

Alla fine ho saltato il dolce - una nauseabonda cheese cake - e ho preso un caffè.

Sono così appesantito che l'ascensore ha gridato matè, come un lottatore di kumitè che si arrende dopo un combattimento - sì, ho rivisto "Senza esclusione di colpi" da poco - e mi sono dovuto trascinare carponi per le scale, brancolando nel buio perché la luce era troppo in alto. Ho deciso che non mangerò più carne. Ridurrò piano piano fino ad azzerare. Ho sempre nutrito un certo sospetto nei confronti dei vegetariani e degli astemi - e di solito le cose combaciano - ma mi tocca arrendermi all'evidenza che la verità appartiene loro. D'altronde gli animali più forti in natura sono erbivori - elefanti, tori, rinoceronti - e i più cattivi e aggressivi mangiano carne come le tigri, i leoni, le iene e Sallusti. Mi nutrirò di bacche, fiori, frutti e verdure di stagione. Berrò acqua di cocco e nettare. Mai analcolici alla frutta a piacimento del barista; quello sarebbe cadere troppo in basso.

Sto malissimo! Secondo me non dovevo mettere lo zucchero nel caffè...è stato sicuramente quello.

sabato 4 dicembre 2010

Visto che Libero elargisce consigli

Uno ve lo do io.

Questa mattina sulla prima pagina del quotidiano diretto da Belpietro c'erano le foto segnaletiche dei 45 traditori «voltagabbana» che hanno lasciato il PdL per il Pli. E sotto ogni foto il direttorissimo ha segnalato l'email per permettere ai quei cittadini al di sopra di ogni minimo ritegno di insultarli e spammarli di merda - sì, spammarli -

Belpietro scrive: «I cittadini indignati dal ribaltone potranno così far sentire la loro voce ai diretti interessati. Potranno rivolgersi a quel gruppo di parlamentari che è pronto a sovvertire la volontà del popolo sovrano e ad affidare le chiavi di questo Paese a una maggioranza non legittimata dalle urne. Una maggioranza in cui, magari, si infilerà anche la sinistra. Un vero paradosso». 

E qui la perla: «SCRIVERGLI E' SEMPLICE - L'indirizzo email pubblico dei deputati segue questo formato: cognome_inizialenome@camera.it. Un esempio: bocchino_i@camera.it. Fate sentire la vostra voce»... segue lista di streghe da bruciare, eretici da mettere alla gogna e traditori da esporre al pubblico ludibrio da parte difensori dell'ingiustizia, dei tronisti e degli squallidi arrivisti. 

Ma il signor Belpietro, io l'ammiro perché è un genio! Il giochino cognome_inizialenome@camera.it vale anche per tutti gli altri! 

Illuminazione. 

Amici miei, potrete scrivere a quei signori che ieri hanno offeso il Presidente Napolitano, a quei leghisti che sappiamo bene cosa dicono e fanno in barba alla Costituzione. Ma anche al Pd che tace e aspetta chissà cosa, a quei paladini dell'Idv che...che...a loro allegate un corso accelerato di grammatica, iniziamo piano piano. 

A quei ministri con i quali gli studenti non riescono a parlare, per esempio, l'email gliela sfonderei...

Grazie direttorissimo, i sempre più numerosi anti-regime ringraziano, 

Allego pernacchia.