venerdì 19 marzo 2010

Alti e bassi

Basta un niente per fartela prendere bene e altrettanto poco per rovinarti la giornata. Che so, sentire Sgarbi che parla ai quattroventi di qualsiasi cosa gli passi per la testa e con il consenso e l'attenzione dei media (devi leggere midia anche se hai la terza media). Questo potrebbe far sparire quel sorriso maturato durante un pranzo con un'amica all'ombra del teatro di Marcello. Sorriso che era venuto su con fatica, dopo che sfogliando il quotidiano per cui lavori trovi la foto elettorale di Lui nel 1994: Giovanissimo. Ridicolo, assolutamente ridicolo.

Ma poi alla fermata del 60, che si chiama così perché arriva ogni 60 minuti (se ti va bene) e c'è il 60% in più di persone rispetto alla capienza massima che è stata decisa negli anni '60 da una giuria di 3 cazzoni in 20 sedute plenarie (20x3? Bravi!)). Dicevo e mi sono perso. No, dicevo, stai seduto su un gradino zozzo (perché sulla pensilina sta dormendo un poveraccio) aspettando l'autobus e vedi una piuma di piccione che si fa trasportare dalla corrente prodotta al passaggio di un tassinaro irrispettoso delle regole. Là pure dovresti incazzarti per il tassinaro e invece no, ti piglia bene perché come lo spacciatore/vicino in American Beauty inizi a seguire come in trance (e non trans) la piuma che svolazza. Poi ti ravvedi e pensi che sei troppo stanco e avresti bisogno di una doccia e di un riposino.
Quando il tuo sguardo basso viene catturato dallo stacchettare di due caviglie meravigliose che terminano in un fondoschiena semi perfetto (non mi sbilancio) passando per delle gambe da porto d'armi. Ecco che la giornata torna serena, sei di nuovo appassionato della vita, ma soprattutto ti ricordi della figa. E tutto va meglio. La felicità dura pochissimo perchè quell'ancheggiante creatura semi divina (non esageriamo) si dirige tra le braccia di un tronista. Non di quelli con lo scettro, la corona, il mantello e l'uva spiluccata sul triclivio, magari. Un re del genere ha il buon senso di farsele e poi le butta in pasto agli amici. Che di certo non disdegnano. No, si tratta di un tronista di quelli col cinturone di D&G, gli stivali a punta, i pantaloni attillati e la parlata ciancicosa e appiccicosa. Nemmeno la saluta a dovere: sta parlando al cellulare, magari con il suo manager che da anni...no, proprio non voglio provare a immaginare quanto lo prenda in giro il suo manager e cose così...non ce la faccio

Sono cose che fanno rosicare oltre che farti incazzare da morire.

Ecco che riesci, non sai bene come a salire sull'autobus; e lì che succede? Come per magia attiri l'attenzione di tutti, producendo un rumore sordo. Che credete, schifosi puzzoni e malpensanti che non siete altro. Parlo del rumore prodotto dalla macchinetta erogatrice di biglietti.

Ooohhh, che cos'è?! E ora che fa? Guarda che tipo strano.

-Mamma che fa quello, prende le caramelle? 

-Ma no, paga il biglietto dell'autobus caro, non lo guardare!

-E adesso che fa mamma? E' un altro rumore che mi disturba!

-Ahah, tesoro, sta o-bli-te-ra-ndo, senti che brutto rumore. Che sgarbato e maleducato. Senta lei, per favore, non vede che ci sono dei bambini?

Voglio guardare piume che svolazzano per tutto il giorno. Per favore che qualcuno obliteri un piccione sotto un autobus, grazie.

6 commenti:

  1. Ti ho letto un po' di giorni fa, leggendo il link del tuo blog su messenger, ti ho riletto oggi perchè deliberatamente ho scritto sul browser (brooser) l'indirizzo che porta qui. Non lo so perchè l'ho fatto, ma ho fatto bene. Ho fatto un tuffo indietro di 4-5 anni. E pensando alla piuma americanbiutiana mi è venuto in mente una fotografia rigorosamente a colori di piazza caprera, in una delle prime giornate d'estate, e un tavolino occupato da mezzogiorno alle tre per l'aperitivoinsalatonebirraecaffè prima di tornare a lezione. Tanto poi a lezione non ci tornavamo , con quel sole si stava meglio in terrazza, ed era subito sera.
    E' probabile che tornerò a visitare il tuo blog più spesso, come è probabile che lo farò solo sporadicamente, sicuramente ora so che posso riascoltarti senza voce leggendo qui, visto che vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non siamo più riusciti a vederci. Ho ricominciato a vedere amici comuni che non vedevo più da anni dal nulla, quindi non escludo che tra una settimana potremmo essere a cena insieme.
    Fatto sta che in questa spettacolare corsa forsennata che noi chiamiamo vita, non mi è affatto dispiaciuto fermarmi un attimo e tornare indietro, e ricordare con piacere una persona interessante come non ne fanno più.
    Ecco, adesso il tuo abnorme ego del cazzo è servito!
    Con amicizia e stima, Mario.

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  2. Nei Complessi Commerciali che gestisco ho espressamente vietato di portare burinetti e burinette mariadefilippiani isolanaufraganti grandifratelliani e non ho ricevuto alcuna lamentela... forse qualche speranza rimane.

    Cordialità

    Attila

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  3. @mario, ci siamo sentiti ieri per telefono e spero di vederti in questi giorni. Sono commosso dal tuo bellissimo commento. Pensa che ho raccontato delle giornatine a piazza caprera proprio l'altro giorno ad una mia amica che non c'era mai stata.

    @Attila, sono commosso anche dalla tua iniziativa, espanditi a più non posso!

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  4. sei solo un omofobo!!!
    vai a farla nel cuculo!!
    onore alle sorelle in cella!!!

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  5. Ubi non sono dell'Atac, quindi rilassati, non ti arresterò per spaccio di kinder bueno e non ti denuncerò per uso improprio di BIT.
    Sono solo un raccoglitore di storie, magari da leggere a bordo.
    Bello questo posto però, mi sa che ci torno.

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  6. eheheh, grazie mille, finire in galera per spaccio sugli autobus di cioccolato in polvere che crea altissima dipendenza non è il massimo!


    se decidessi di tornare ne sarei lusingato...

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