martedì 25 ottobre 2011

È già fuori moda parlare di Steve Jobs?

No, perché io vorrei parlarne così così, non troppo bene, diciamo, e visto che lui alla fine è uno famoso per via delle mode, magari è già out nominarlo, chi lo sa. Per carità, ho un Mac e non tornerei mai a Windows, uso uno smartphone Android e non mi dispiacerebbe avere un Iphone se non costasse 399 $ + spese di spedizione; possiedo un Ipod e sono contento anche perché me l'hanno regalato. Non uso iCloud perché è stupidamente caro e fa la stessa cosa di DropBox che invece è meravigliosamente gratis. 

Ma detto questo, uso anche i cerotti, i freni della macchina, il forno, le scarpe con le suole antiscivolo e impermeabili. Lavo i denti con un dentifricio e uno spazzolino, faccio lo shampo: tutto ciò con l'acqua calda perché va bene dire «ha inventato l'acqua calda», ma te eri capace di farlo!? 

Io personalmente non so nemmeno come funziona la caldaia, piuttosto che il boiler, senza parlare dello scarico e dei depuratori. Fosse per le mie basi di scienza mi farei il bagno con l'acqua riscaldata nel pentolino e poi aggiunta nella vasca, ma non ho la vasca (chi ce l'ha ormai con questi spazi) né saprei il perché e il percome del gas, soprattutto quello ad allaccio pubblico (o privato), e poi l'acciaio inox di cui è fatta la pentola, lo sapreste creare con il vostro fantastico Mac? E se ammettiamo che nella più assurda delle ipotesi foste in grado di forgiare il pentolino con un Mac, avreste l'energia per far funzionare il suddetto computer?

Un po' di tempo fa ho scritto una cosa sulla possibilità di andare indietro nel tempo e dare un contributo alla società; ebbene, allora pensavo che non sarei stato utile a niente, perché ammettiamolo, non so fare niente di concretamente utile per la società. So solo usare le cose che qualcuno ha progettato, disegnato, costruito per me. Sì, potrei essere bravino nel farvelo notare, magari, ma non basta.

E se considero tutte queste cose, l'appellativo di genio del XXI secolo, di Leonardo da Vinci del III millennio (mi piacciono i numeri romani stasera, eh, pensate a chi ha inventato i numeri!!) bè, non me la sento di assegnarlo a chi ha contribuito a farci credere che alcuni status symbol siano alla base della nostra vita perfetta. Eppure, come detto, cederei e ho ceduto in molti casi ai suoi prodotti, ma ribadisco, ho speso il mio denaro per comprare tantissime altre cose che di certo non fanno di chi le ha inventate un genio agli occhi dell'opinione pubblica e nemmeno danno a questa persona o entourage di scienziati il giusto valore e riconoscimento che invece meriterebbero. 

Oh, avete mai pensato a come funziona una catena di montaggio? Avete mai visto "Com'è fatto" su Discovery Channel!? Quelle cose mi mandano fuori di testa.


«Da che mondo è mondo gli scienziati e i matematici sono considerati degli sfigati»: ho letto quest'affermazione su un tweet postato con un'app dell'iphone da un tipo che ha fatto sega a scuola e ho pensato bene di condividerla con voi - come del resto facevo al liceo, ma senza cellulare, nè computer, iphone, ipad... - Fin quando ci saranno dei falsi miti, che altro non fanno che creare insoddisfazione e dipendenza, la ricerca - quella che migliora davvero la nostra vita - non avrà mai il giusto riconoscimento. E questo blog è a favore della ricerca, sì, anche di quella su Google (di cui abusa)


(Se avete intenzione di usare Dropbox, fatemelo sapere prima di registrarvi che possiamo avere 250 mb di spazio in più a testa! È l'unico motivo per cui ho scritto questo post, se devo essere sincero.)

domenica 23 ottobre 2011

Ho capito

Ho
capito che siamo tutti pronti ad essere i primi impigliati nella rete della
Legge Reale bis. Per intenderci, quella che autorizza a perquisire casa tua,
solo perchè una volta hai detto che El Pueblo, forse, è Unido, perchè hai un
casco, o perchè, come ha detto un impiegato sessantenne al mio cospetto, “tu sei
uno di quelli che appoggia i black notes”...

Ettore ha contribuito a 16ottobre2011...continua a leggere...

venerdì 21 ottobre 2011

Octobre rouge

Era il 17 ottobre 1961, lo stato francese era in piena guerra d’Algeria. È da poco che si usa la parola guerra. A scuola si leggeva “gli eventi”...

bellissimo contributo di Dizaon su 16ottobre...continua a leggere...

(Un grazie a chi ha già iniziato a mandare email con le proprie esprerienze e a chi ha linkato sul proprio blog, continuate così!)

giovedì 20 ottobre 2011

Che strano, piove e a Roma c'è il panico

eppure sono sempre così pronti e preparati ai nubifragi. Davvero non mi spiego come possa essere possibile che questa volta il traffico sia andato in tilt, la metropolitana è bloccata (perché si blocca sempre la metro con la pioggia, dov'è il nesso? Non viaggia sottoterra?), la gente arriva tardissimo in ufficio, i bambini non vanno a scuola, le lontre e i topi geneticamente modificati giocano indisturbati per strada e vedrete, fra poco il Tevere sarà a rischio esondazione. Anche quest'anno non mi va di fare un post sull'esondazione del Tevere, mi sembra la storia di a lupo a lupo. Ma dico io, che cazzo. Volete capire una buona volta che d'estate, quando non piove, si devono pulire le condotte?

Ripetete con me: «bisogna manutenere i canali di scolo», su, è facile, «ma nu ten zio ne». Ahhh, ce la fate a ripeterlo 100 volte senza farvi aggrovigliare lingua e budella? Politici del cavolo, avventori, maniaci esasperati dell'ultim'ora, dipendenti assuefatti dal desiderio di vivere in stato d'emergenza, adrenalici del cazzo, se avete voglia di emozioni forti, provate per una volta a lavorare e rischiare di non arrivare a fine mese con lo stipendio. Vi odio. Odio voi e le vostre comodità tipo autoblu che non risentono del traffico, o tipo guardaspalle da discoteca punkrock che vi sorreggono l'ombrello come a una signorinella. Aargh.

Come fanno nelle altre città? Dico, piove ovunque, tantissimo, in tutto il mondo e solo in questa stronzissima città, ogni volta che fa due gocce, il panico, la fine sociale. Un casino totale. Ed è la prima pioggia. Solo la prima fottutissima pioggia dell'autunno. Vi meritereste di andare a fare gli assessori in India o in Thailandia, affrontare le piogge monsoniche - quelle sì che sono cazzute - e dire «siamo in stato d'emergenza». Sai che erezione, là.


16ottobre2011: manifesto (dal verbo manifestare)

Chi siamo? Che importa?! Cosa facciamo invece, quello sì che è importante. Pensiamo, questo è sicuro. Ma soprattutto...

mercoledì 19 ottobre 2011

«Non c'è fretta»

La mia testa funziona così, per immagini

e il 16 ottobre si è svegliata così, con un

 

lunedì 17 ottobre 2011

Il blog funziona, perché...

perché il blogger non è bello e non è brutto, non è alto non è biondo, non ha gli occhi azzurri né il profilo greco; non è ricco, figlio di papà, né morto di fame, poveraccio e fa pena agli altri. Il blogger non ti compra né si vende, il blogger lo fa perché ha voglia di farlo. Punto. 

Il blog funziona perchè se la gente ti vuole seguire lo fa per quello che dici, per come lo dici, per quando lo dici e non perché li obblighi a sentirti in quanto appari sui giornali più importanti o sulle televisioni (che magari sono tue). Il blog funziona perché se dici una cazzata io te lo faccio notare e viceversa; perché se dici una cosa giusta è lo stesso, ti applaudo, faccio da cassa di risonanza, da eco. Il blog è democratico e vive nell'unico sistema democratico che c'è rimasto a diposizione: internet. 

Perché se alcuni presidenti dei senatori del pdl - o uno in particolare - dicono che «il web è micidiale», non sanno che hanno ragione, ma non nel senso che intendono loro. Il web è micidiale perché nonostante ti dicano che alla manifestazione c'erano quattro gatti, puoi vedere che erano 500 mila oppure, se ti dicono che la polizia ha reagito solo per difendersi, puoi vedere che non sempre è stato così e allo stesso modo puoi vedere - per fortuna - le facce di quei maledetti a volto scoperto che avevano una bottiglia piena di benzina e l'hanno lanciata nella camionetta. Puoi vedere come sono andate le cose - e su questo blog, per esempio puoi anche vedere che c'era un sacco di gente per bene - e non farti raccontare come si pensa siano andate le cose, che c'erano solo facinorosi e violenti. 

Puoi vedere che gli indignati non sono la stessa cosa dei Black Bloc, ma non sono nemmeno i cobas del latte, quelli del popolo viola, quelli contro la privatizzazione dell'acqua o la tav,  oppure gli anarchici, i comunisti, i fascisti, gli ultrà, gli antiberlusconiani, i radicali pentiti, i liberali intontiti, i rappresentanti dei sindacati contro la Fiat, contro la Confindustria, contro i sindacati stessi o tutte le altre sigle politiche e non che ieri erano state pregate di non palesarsi, di non portare bandiere visto che per una volta si parlava del futuro comune e non delle singole battaglie, ma non l'hanno fatto. Voi che non riuscite ad uscire dai vostri cazzo di personalismi e fate perdere la rotta e la retta via., distogliete lo sguardo ai più, sminuite il bene comune. Su internet e sui blog puoi vedere che si va al di là delle sigle, non si incolpa nessuno e tanto meno si loda qualcun altro per avere un ritorno.

Il blog, il web: ne fai parte anche tu, non sottovalutare l'enorme potere che hai per le mani, devi usarlo nel modo giusto, farlo vedere a chi non l'ha ancora scoperto; usalo per svegliare la gente che ti vive accanto.

domenica 16 ottobre 2011

Black Bloc cattivissimi

Oggi c'era gente incredibilmente cattiva, una cosa da far accapponare la pelle. Un corteo che era un covo di criminali, non ci sono mezzi termini. Ne ho ritratto qualcuno, perché è giusto che anche voi possiate vedere chi è il frequentatore medio di queste manifestazioni anarchiche e comuniste, in cui si respira violenza.

(mi raccomando, fate andare di là i vostri bambini)













































Questa signora sta mostrando i proiettili di "gomma"
che spara la polizia sulla folla: dentro hanno degli spilli



























Quelle altre teste di cazzo  - perché di questo si tratta - che sono riuscite a rovinare una tale manifestazione di democrazia con i loro atti di violenza gratuita, non li voglio nemmeno sentire nominare. Sono lontani dalla mia cultura, dal mio modo di pensare e di agire; sono solo una piccolissima percentuale di quelle 300 mila persone che oggi erano a Roma. Questo blog non fa di tutta l'erba un fascio, in nessun termine.

Infine, volevo comunicarvi che ho caricato un video su Youreporter che dovreste vedere. 

lunedì 10 ottobre 2011

L'antro della Sibilla

 Un'esperienza meravigliosa sui monti Sibillini, nelle Marche. Sabato ho fatto trekking fino alla cima del monte Sibilla a 2174 metri, attrezzato solo di curiosità e fanciullesco stupore per la possenza della natura e la riconsiderazione del concetto di infinito, con lo sguardo che a Est volgeva al Mar Adriatico e ad Ovest alla Toscana, attraverso l'Umbria. Per il resto avevo le scarpe sbagliate almeno quanto l'abbigliamento, ma va benissimo così.

Le foto naturalistiche non sono propriamente il mio forte, ma voglio condividere con voi quel cielo, quelle vallate e l'alternanza di alcuni momenti in cui sembrava che masse di nuvole grigie - spuntate all'improvviso - ci avrebbero soffocato, una volta che fossero riuscite a raggiungere la vetta.  Sono arrivate e noi siamo riscesi, lasciandogli il posto. C'è anche una foto della vallata sotto Camerino, la prima. L'ho fatta all'alba, partendo per la montagna. Noi ci levavamo col sole e la nebbia ci faceva spazio, ma ancora scorreva come un fiume pigro sotto le nuvole e i monti. 
(e comunque sono ufficialmente appassionato di escursioni e camminate)





















giovedì 6 ottobre 2011

Ho visto gente che vedeva Mondrian (di fretta)
























Ecco chi mette in mostra la mostra.

Te la fanno vedere quando ancora è chiusa al pubblico (Mondrian inaugura domani al Vittoriano). Se conosci e ti piace l'autore bene, benissimo è una goduria immensa poter descrivere l'arte a parole tue, di getto. Per il resto invece, se si tratta solo di lavoro, probabilmente è più facile prendere la cartella stampa, si fa copia incolla - un po' di biografia, un po' di significato dell'opera - si aggiungono un paio di virgolettati dell'esimio direttore o dell'assessore di turno che  come al solito elogia più il museo, la città o la politica di governo (cittadino e non) che non l'autore e le opere in mostra. Ecco, si vedono così le esposizioni e poi si raccontano alla gente. Trovo tutto molto affascinante a dir il vero, l'ho fatto per un bel po' e mi manca.

mercoledì 5 ottobre 2011

Il giallo sta bene con tutti

Stavo facendo una passeggiata con l'idea di fare qualche foto in centro.
Niente di chiaro, solo qualche scatto. 
Ho visto questa ragazza e le ho chiesto se potevo ritrarla
mentre disegnava. 

- «Sure, no problem»























Mentre scattavo da un'altra angolazione
ho notato che anche altre persone 
erano interessate alla ragazza che disegnava...























Ma ormai a me interessavano loro.























Dritti sparati verso Dolce & Gabbana.

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