venerdì 30 luglio 2010

Carico e scarico

Sarà che il cricetino che fa funzionare tutto è andato in vacanza; sarà che la battuta del cricetino è scontata; oppure può darsi...il cricetino; sarà invece che i pannelli solari che alimentano la batteria al litio a ricarica termo nucleare sono andati a farsi benedire proprio quando avevo finito le quote di ammortamento...

Fatto sta che la batteria del mio cellulare non vale più un cazzo.

Ma un cazzo!

Sono obbligato a caricarlo ovunque mi trovi, un po' come Rob, l'amico di Allen in "Io e Annie", che entra nei posti e dice "puoi trovarmi al 555 e bla bla bla...". Dice proprio e bla bla bla - almeno nella versione pakistana sottotitolata in swuahili che ho visto l'altra sera...


- Buon giorno signora, vorrei provare quel paio d'occhiali in vetrina...ah, mi scusi, avrebbe per caso un caricatore Nokia? Sì, di quelli con la punta piccola, sì, proprio quelli. Grazie mille signora. 

Provo gli occhiali, ne vedo altre 15 paia e poi, recuperata una tacchetta: bè, grazie signora, scusi, eh. Gli occhiali dice? No, non li prendo, grazie!

- Un caffè per favore e un bicchiere d'acqua, mi raccomando! Ah, avrebbe per caso un caricatore...?
Perché sono seduto ancora qui e non ordino nient'altro? Vabbè, sì, lo so, mi scusi...mi ridia il cellulare e vado via. Grazie e scusi ancora!
- Ciao Gian, bella casa complimenti, molto accogliente. Dove posso trovare una presa? A che mi serve? Ho qui il cellulare...bè sì, porto il carica batterie con me, esco e prendo le chiavi, il portafoglio, il telefono e il carica batteria. Allora lo metto lì, eh! 

Grazie Gian e scusa, non volevo interromperti mentre facevi la cenetta romantica, davvero, non sapevo. Ne ho approfittato dici? Ma se non ho detto niente? Ah, ti dà fastidio se ti guardo mentre mangi con la tua ragazza? È una donna sposata? Ma va!? Ah, non lo sa nessuno!? Hai capito! Ok, ok, vado via, no, il tuo vicino non mi apre più ormai...Mia madre dici? Bè dai, non essere scurrile. Sì, se mi fai recuperare un'altra tacchettina la chiamo e vado da lei...

- Buoni i gamberoni, eh?! Gian li fa buonissimi...Sì, aspetta, ora me lo puoi dare il tuo numero...

Conosco un sacco di gente nuova però.

venerdì 23 luglio 2010

Napoli prima o poi

Nella programmazione della seconda serata di Rai 1 questa sera gli autori si sono veramente superati.  No dico davvero; per scriverla c'avranno messo sì e no 11 minuti - intervallati solamente da un torneo di freccette, uno di strip poker e una gara di scoregge flambè, vinta dal piccolo Tony di 8 anni - nella grande famiglia Rai da 2 -

In una carrellata volante e annoiata ho beccato "Napoli prima e dopo". Coppole, catenazzi, crocifissi -  Uè uè - camicie nere attillate sotto vestiti color panna acida o blu elettrico dai bottoni bianchi madreperalti - un altro paio di Uè fratè - Camicioni sgargianti stile hawaiano e canzoni incomprensibili "interpretate" da stelle emergenti della musica partenopea. Presenta Pupo!

Pupo - che di napoletano ha avuto solo un mastino di peluche regalatogli dalla fidanzata lo scorso anno - mi ha fatto pensare che forse il programma sarebbe stato simpatico alla fine.

Dico alla fine perché per quei 20 secondi in cui mi sono inorridito - Ramona Badescu canta o'Sarracino - mi sono detto: forse si chiama "Napoli prima e dopo" perché a un certo punto Pupo si farà esplodere in mezzo al pubblico con un quintale di tritolo nascosto sotto il parrucchino e un altro paio di chili celati dentro i tacchi. 

Prima

boom

dopo.

Non credo che finirà così, purtroppo. Ammettete però che sarebbe stato simpatico, un vero colpo di scena degno dei migliori botti napoletani, palloni di Maradona e tric trac. Io non ho niente contro i napoletani, sono loro che ce l'hanno con me imponendosi da sempre con la loro napoletanità. Davvero non ho niente, uno dei miei migliori amici è napoletano. Non ho niente contro di loro. 

CE L'HO CON LA RAI, CAZZO!

martedì 20 luglio 2010

Asserzione Empatica

è passato ufficialmente in modalità "Estate"


Grazie a Nigel per il contributo "abbiamo una diapositiva di come me la polleggio a bordo fiume"

lunedì 19 luglio 2010

Gli autisti sognano pecore a diesel

Fai un viaggio di 650 km in macchina - solo come un cane - e nessuno ti ha ancora chiamato al cellulare. Che gli frega, sono tutti al mare...

C'è un caldo bestiale e l'aria condizionata ti sta stritolando la gola come la morsa di un serial killer o di quello là che scopa a morte la tizia sul tavolo da riunioni in Sol Levante. - proprio in quel modo -  solo che a te non piace. Allora ti fermi in autogrill, per mangiare un gelato, ma prima entri in bagno e ne scegli uno a muro. «Me lo incarti che lo porto via».

Appena inizi a fare pipì ecco che - ovviamente - il telefono inizia a vibrare, ma tu non puoi rispondere.

Il tizio affianco ti guarda come a dire: ragazzo, c'è qualcosa che vibra mentre fai pipì, non so se sei fortunato o hai un'orrenda malformazione e ti hanno dovuto impiantare un marchingegno elettrico che permetta alla tua urina di defluire - tipo scarico di sentina per capirci - e ora è in funzione. Interessante in ogni caso.

Ha pensato a questa cosa, glielo si leggeva in faccia a quel camionista polacco. Che fantasia che hanno questi ragazzi!

- Era mamma al telefono -

mercoledì 14 luglio 2010

L'importante è saperselo dire

- Se io c'avrei uno di quelli per le mani...

- Se io avessi

- Cosa?

- No, dico, se io Avessi uno di quelli per le mani.

- Ce la spaccassi anche tu la faccia de merd che si ritrovano, ne?

- Gliela Spaccherei, semmai

-Semmai cosa?! Cosa semmai?!

-Semmai perchè è giusto dire così

-Bravo! Quei là so' gnurant, se lo meritano, mica come noi che discesiamo dai lungubàrd!

- ...



L'immagine di Thorgal è stata gentilmente scovata e concessa da miss Dizaon e visto che nessuno era capace di metterla tra i commenti, l'ho appiccicata qua, posticcia. Il Lumbàrd è quello a destra, Thor il terrone quello a sinistra. Gli altri chi sono, orde di extracomunitari? Gruppi di venditori porta a porta di Kirby? Certi Celti certi? E poi, la figa con gli occhi chiusi? Non mi dite che è l'Italia. Forse è Giulia, quella di Ken Shiro. Boh.  

lunedì 12 luglio 2010

L'afa la fa

Sto pensando ad una di quelle serate in cui tutto fila liscio. 

Io e te - e anche quella tua amica bisessuale che faceva la modella e aveva detto che avrebbe pagato per passare una notte con noi due insieme - Facciamogliela fare gratis. 

Una serata fatta bene: immagino triclivi, e grappoli d'uva, pesche succose, capretti che odorano d'oriente. Brocche piene di vino, di bollicine ghiacciate; calici e coppe d'argento appartenuti a imperatrici lussuriose e regine schiave della propria passione.

Tuniche di seta - preservativi di lino, che sono più freschi - E poi pensavo a bracciali d'oro tintinnanti durante il piacere, collane dal sapore dell'argento e della storia. Lunghi capelli che profumano dei vostri umori. 

Ecco come vorrei la nostra serata domani,

Ma anche una pizzetta va bene...io porto le birre. 


«Il post è frutto di un'allucinazione tipica del deserto durante le ore del meriggio. L'impossibilità di muoversi con la leggiadria per cui l'autore è famoso in tutta la rete e la costrizione umidifera da liquido amniotico in cui tutti noi sguazziamo, porta a tali esternazioni puberali, degne di ataviche masturbazioni inattuabili per i motivi sopra elencati. Ma anche no

mercoledì 7 luglio 2010

I've missed Lost, i'm lost in Lost

- Corri subito all'hotel Visconti e vai a intervistare Sayid Jarrah; hai visto Lost, no?

- Cosa!!?!? Volo!!

Arrivo là, non sto più nella pelle. Per tutto il viaggio in motorino - sotto la pioggia - pensavo a cosa cazzo avrei potuto chiedergli. "Ahahha Sayid, sei un grande, Uhhuhu Sayid hai ragione - ma come si chiama Sayid!? - vabbè, lo scoprirò"

-Ciao, sei Ubi M. e sei qui per Naveen Andrews vero? 

- Per chi!? 

- Per quello che fa Sayid!!

- Ah, sì, cazzo sì, Naveen, il vecchio caro Naveen, dov'è!??!

- Di là, andiamo...

Un tipino magro magro, bassetto, vestito con un abito color ghiaccio, scarpe a punta nere, capello impomatato, mano sudatissima.

-Pleased to meet you - sguinch, mollo la presa e mi siedo

Che accento hai Sayid!? Sembri Roger Moore, ma che dico, parli come David Niven. Come cazzo parli Sayid?! Sembri un fottuto lord inglese, dai su, fammi l'accento iracheno, ti prego! Tira il collo a una gallina, spezza le dita dell'interprete, dai Sayid, prendi una pistola e dicci di restare qui, calmi, così tu puoi andare ad ammazzare tutti gli attorucoli delle altre fiction che stanno presentando. Vai Sayid, fai Sayid!!

-Sono nato e cresciuto a Londra e ho anche un cognome cattolico. Vorrei fare il buono, uscire da questa parte. Ho suonato la chitarra con Marilyn Manson l'altra setttimana, sono figo no?

(doh, Sayid, ma che dici?!?)

-Vabbè, ma andiamo al dunque: che ne pensi della grandissima cagata che avete proposto come finale di Lost? Sei anche tu deluso come tutto il mondo?

- Ecco, a dire la verità non so come finisca, non l'ho visto!!

- Cioè, non sai come finisce quello stramaledetto telefilm? NON È POSSIBILE DAI

-No, e lo vedrò tra 25 anni. Però mi hanno detto che alla fine siamo tutti nell'immaginario di Jack. Ehehe, è vero?

-NO. No NO No. Perché  tra 25 anni?!?!

-Perché è un numero tondo, ehehh

(che cazzo ridi Sayid??)

-Ma dimmi, dì la verità, non ti sta sul cazzo che Jack sia l'eroe sin dall'inizio, che è antipatico e vi comanda a bacchetta, che sta sempre lì ad avere crisi di coscienza, che insomma...non sta sul cazzo pure a te Jack?!

-Veramente è simpatico e credo che tu stia prendendo la cosa un po' troppo sul serio.

Sayid, vaffanculo, ti odio.

...

- I signori giornalisti possono fare un'ultima domanda a Mr Andrews

E qui il momentopeggiore

-La faccio io - squittisce la tipina di una testata sportiva che evidentemente fatica a capire Sex and the City
-Mr Andrews, quanti figli ha?!?

cazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzocazzo

lunedì 5 luglio 2010

Ieri sera mi sono addormentato

leggendo "Viaggio al termine della notte" di Cèline e ho sognato la guerra. Io ero in guerra, ma non la combattevo, almeno non in modo convenzionale. Senza armi né bottoni rossi, ma con l'astuzia di chi ha capito che le battaglie si vincono a teatro, influenzando l'opinione pubblica. 

Che è un po' quello che succede qui; l'unica differenza è che qui la gente non ci va mica al teatro e la televisione la guarda sì, ma non quella giusta. Allora è come leggere Repubblica, no? Se tu un'idea già te la sei fatta e stanno sempre lì a confermartela e, anzi, ad alimentartela, allora non serve a molto. Le cose te le devono fare capire se sei abituato a pensarla in modo diverso. 

Se uno di sinistra leggesse Libero o il Giornale allora potrebbe capire come agire e viceversa per uno di destra che non dovrebbe stare lì a farsi cullare dalle cazzate che nemmeno Feltri e Belpietro pensano. 

Lo stesso vale per le guerre di religione: loro ci conoscono bene, noi non sappiamo un cazzo di quella cattolica, figuriamoci delle altre. Non ce ne preoccupiamo affatto e vediamo il nemico come Borghezio vede un operaio di Crotone senza aver mai assaggiato la parmiggiana della madre o aver mai provato a vivere in un magnifico posto purtroppo dov'è tutto più difficile. Anche per colpa di quelli come Borghezio . 

Ecco, se ci si conoscesse un po' meglio, la guerra non esisterebbe, ma forse Cèline non avrebbe scritto questo capolavoro.

Il compitino della settimana è cercare di capire il diverso.

venerdì 2 luglio 2010

Camminavo con difficoltà

nell'afa che era sì tanto attesa, ma forse a 'sto giro ha esagerato. Mi trascinavo per le scale, una volta arrivato a casa; ogni gradino una roccia da scalare - e io non sono proprio Manolo (ve lo ricordate Manolo!?) - senza picozze poi!

Arrivo a casa e sotto la scarpa c'era una sanpietrino, enorme, completamente incollato, meglio di un lavoro dell'Anas.

Ma vi sembra normale? no, non lo è