martedì 24 luglio 2012

Ho messo un fiscal compact nello stereo

ma non si sente niente. Forse devo fare l'apgreid all'arduer, perché non capisco come mai ci sia questo inquinamento acustico, ma nessuno proferisca parola sull'argomento. Ultrasuoni, ultraterreni, ultrainculate, sì, alla fine di questo si tratta, ma soprattutto ultraignoto.

Un viaggio nell'ultraignoto profondo; omini miseri e senza spina dorsale pigiano bottoni alla rinfusa, inconsapevoli delle conseguenze, sfacciati all'inverosimile sorridono a dentiera luminosa in barba al buon senso, all'etica che non c'è, alla morte della coscienza civile. Noi, spacciati e più o meno consapevoli, restiamo inermi e ci limitiamo a snobbarli e a minacciarli verbalmente, ma neanche troppo, che se poi ti sentono?

Quando c'è vento fatti canna, dicevano alcuni antichi poco avvezzi agli eroismi, oculati e parsimoniosi. Il vento spira da nord, da sud e dall'est insieme all'ovest; soffiano tramontane che ci irrigidiscono e rischiano di spezzarci, arrivano dall'area Mitteleuropea, ci fanno cagare sotto dal freddo. Dal sud arriva un certo lazzo, soffia umido lo sterco degli speculatori, il primario soffrirà, noi mangeremo chissà cosa, ma a chi importa? Si alza da est un levante crescente e accecante, una luce intensa, sempre più forte, quelli con la scorza dura si abbronzeranno, i delicati si ustioneranno, è chiaro. A ovest poi, si adombra un'intera civiltà, ma non prima di averci aggrappato da una caviglia, dal fragile tallone che porta il vessillo del bacino Mediterraneo, quello in cui sguazziamo da secoli.

La canna ondeggia, resiste, è elastica. Con questa muta accettazione consensuale e sacrificale, votata a nostra insaputa da entrambe le Camere spaurite e squamose, verrà travolta dalla burrasca in arrivo. Sono cazzi, gente.

E Scilipoti e i suoi insulsi compari se la ridono, mentre Lidia Undiemi combatte quasi da sola (quasi).


lunedì 16 luglio 2012

Il bloggo del blogger

Ho il bloggo dello scrittore. È un mese che non posto neanche un "ciao gente, come va?!". La mancanza di ispirazione sarà dovuta forse a questo torpore politico, incerto e vacillante, ma che non crolla e resta su come una torre di Pisa, chissà? Oppure dal fatto che da quando il giornale per cui lavoravo è fallito passo meno tempo a smanettare sulla tastiera e a girovagare su internet. Ho smesso addirittura di cercare un altro giornale. Mi sono dato all'agricoltura. Dico davvero, un ritorno alla terra, alla natura, alle cose biologiche. Ho abbandonato tutti i problemi del precariato giornalistico e sono passato ai problemi dell'agricoltura. Evviva, ho nuovi problemi di cui lamentarmi, uso la merda per produrre cose. È vero, lo facevo anche quando ero giornalista. Touché.  

Oggi girava su facebook un roba con tutto quello che ha fatto Hollande in un solo mese di presidenza e contemporaneamente gira da giorni anche questa cosa che Silvio si ostina a non morire finché non ci avrà ucciso tutti. Parlare di Silvio mi dà meno soddisfazioni che parlare di quel tronista di Uomini e Donne, della nuova Lega di Maroni e Tosi o di quel bambino dall'ugola d'oro che fa fare sogni bagnati alla Clerici. 

Poveri bambini, svezzati dalla Clerici. Oddio, forse non è male per un dodicenne. Rubiconda, boccolosa, tutta pannosa e cremosa e soprattutto, golosa. Ritiro tutto. Bravi bambini, toccate le zinne ad Antonella Clerici voi che potete con l'innocenza che vi caratterizza quando ancora non siete famosi! Alla fine della stagione sarete dei mostri, i vostri genitori vi sfrutteranno a più non posso, girerete degli orrendi video musicali in napoletano come questo qui e andrete alle feste di compleanno dei vostri non amici, non vi divertirete, vi farete pagare con del denaro che non avrete mai e rimarrete delusi dalla vostra carriera che stenterà (giustamente) a decollare. Vi rimmarranno solo le basi delle vostre canzoncine neomelodiche (?!), tutte inesorabilmente identiche tra loro.  

Silvio cambia nome, involvendo in PierPierSilvio e ricominciando dal 1994. Mi viene lo sconforto.  

Vorrei dedicargli questa canzone scritta dalla piccola Melissa.



L'estate mi piace perché c'è l'anguria. La nuova Lega ce l'ha nguria.