venerdì 30 ottobre 2009

Moccia Federico mi trattengo

Moccia...

Moccia...Federico Moccia...i Baci Perugina...le frasine più merdose della storia della letteratura sentimentale...i pensieri più melliflui che esistano nella bieca natura umana...Moccia...

...quello dei lucchetti...quello dei nomignoli...autore anche di quel filmaccio di Classe mista 3a A, questa non la sapevate eh? Moccia Federico, anche se cambio punto di vista continuo a non capirti...

vorrei prenderti, obbligarti a vedere i tuoi film in loop per 6 mesi di fila, costringendoti a mangiare solo cioccolatini Perugina per tutta la durata delle proiezioni...Dopo ti farei leggere e rileggere i tuoi capolavori letterari in pubblico, ma non davanti ai pischelletti ignorantelli che ti adorano, no no, in un bel centro culturale, in un qualsiasi centro sociale, in una libreria di quartiere...e vorrei farti tradurre in mille lingue, anche in arabo e in cinese, oppure in swuali così che tutti capiscano in che situazione ci metti Moccia, tutti giustificherebbero le violenze che meriti di subire...

...i Baci perugina...

Non sei nemmeno capace di scrivere per i Baci Perugina...e lo so!!! Ho appena visto una pubblicità in cui si parla di un favoloso concorso in cui tutti posso mandare le loro frasine e TU, giudice d'eccezione, sceglierai le migliori per San Valentino. Vogliamo parlare di San Valentino? NO...non esageriamo...

Moccia...Federico Moccia...

Il bluff di Fred

Non credete a tutto quello che vedete. Le cose possono avere un aspetto o una misura diversa rispetto a ciò che vi convincono a pensare.

Prendete per esempio quell'attore porno che tutti adoravano e tutti desideravano di essere. Fred il gigante lo chiamavano, Fred l'Inumano, l'Incommensurabile Fred...spropositato, infinto, enormemente sbalorditivo...

Poi si è scoperto che lavorava solo con attrici affette da nanismo.

Ce l'avevi proprio fatta, Fred



mercoledì 28 ottobre 2009

Culi in aria

Tra il serio e l'aceto
non mettere il veto

Primo ricettacolo di ricette semiserie per piatti quasibuoni (invertendo l'ordine degli addendi il risultato cambia, provateci: seriesemi buoniquasi e,se possibile, ha meno significato dell'altra)
Ma torniamo a noi.

Penne all'ospite arrabbiata

Ingredienti:

1 cucina
1 cuoco
1 donna
250 grammi di penne (rigate e non che fanno le righe, niente stilografiche o sfere e nessuna che rientri nella sfera delle sfere e nello stile delle stilogranfiche, le ragazze di classe, ma mai vicine di banco)
1 dado da gioco
1 dado da meccanico
1 dado poliedrico che metta una delle sue facce al posto vostro a fine cottura
1 ingrediente a scelta da non utilizzare
1 ingrediente a scelta da scegliere invece di quello scelto prima, comunque da non utilizzare
2 litri di un liquido denso nel colore, nell'odore, nella sostanza e nella composizione, ma leggero e gradevole. Se lo trovate suggeritelo alla nostra redazione.
1 pomo d'oro (se non volete fare gli splendidi prendete pure un pomo d'ottone)
1 peperoncino piccante che però non picchi, ma sia un sostenitore della discussione verbale
sale fino all'ultimo piano
1 pugno di mosche


Svolgimento (si dice così?! Non credo, masticazzi che è il passato del verbo masticà di uso comune nel romano da osteria)


Bene. Dopo aver obbligato l'ospite a salire fino all'ultimo piano a piedi sostenendo con una bieca scusa che l'ascensore s'è rotto proprio quella mattina, accoglietela con freddezza, non prendetele il cappotto e fatela accomodare su uno sgabello altissimo (lei deve essere molto bassa).

Lasciate intanto che il cane, un feroce dobermann, le gironzoli intorno e avvertirla di non fissarlo negli occhi perché potrebbe prendersela molto. Tu non osi chiuderlo in un'altra stanza perché lo trovi crudele.

Offrirle un aperitivo molto amaro e secco con delle noccioline vecchie e mollicce, dei tramezzini duri e asciutti, croste di formaggio mordicchiate (possibilmente dal cane).

Intanto voi siete in cucina. Alla radio canta Jo Squillo e voi le fate il coro. Prendete gli ingredienti sopra elencati e usateli a piacimento, questa è una ricetta creativa e dovrete cavarvela da soli. Un consiglio che posso darvi è quello di mettere la cipolla in una padella con dell'olio bollente e farla soffrire ulteriormente con degli insulti e delle prese in giro sul suo status di tubero. Ne soffrono molto. Poi conviene lasciare le penne nell'acqua che bolle per il doppio del tempo suggerito dalla confezione. Questo servirà a fare arrabbiare l'ospite molto di più.

Una volta servito e riverito il pranzo che (voi obbligherete a mangiare con dei bastoncini cinesi spuntati e pieni di schegge) alzatevi con noncuranza, andate in cucina e tornate porgendo un grembiule e dei guanti da stoviglie alla vostra ospite.

Non abbandonate mai il vostro sorrisetto beffardo.

Ora sarà abbastanza arrabbiata. Se non fosse così, a fine giornata provate a fare allusioni sessuali e a dimostrare la vostra assoluta convinzione che dopo un pranzetto così ben elaborato non può assolutamente non darvela.



lunedì 26 ottobre 2009

Vimeo

Non so voi, ma io non conoscevo Vimeo e oggi ci sono incappato per sbaglio, andando un po' in giro...Si tratta di una community in cui è possibile trovare una serie di video caricati in alta definizione da artisti e video-amatori su delle pagine personalizzate. Una specie di Facebook a metà con Youtube, ma di un livello maggiore sia per quanto riguarda i contenuti che per l'alta definizione.

Consiglio di vedere i video che ho postato a pagina intera e non a schermo piccolo, ma per il primo si deve andare sull'originale perché l'autrice ha spuntato delle opzioni.


I Jumped Into A Lake And Held My Breath For 2 Minutes and 22 Seconds and Woke Up In The Ocean from Karen Abad ♥s Dinosaurs. on Vimeo.


oppure questo

Hecq Vs Exillion - Spheres Of Fury from Tim.Chris.Film on Vimeo.



e questo...


Colours from Charlie McCarthy on Vimeo.

domenica 25 ottobre 2009

Vuoti a rendere

Ieri sera sono tornato a casa e ho pensato: "avrei qualcosa da dire, devo ricordarmelo". Mi sembrava ci fosse anche un certo spessore nel concetto che avevo elaborato, una certa importanza che esigeva celerità, ma niente, non ricordo. Forse non era così importante, come così importante in realtà non è nessun concetto in particolare, almeno alla luce di un'analisi non superficiale...e questo è un concetto importante, mi sembra ovvio, no?!

La gente, le cose, le idee, gli ingranaggi e i meccanismi, la ruota gira, gira gira, i binari sono saldi...ah, le opinioni! Le opinioni di chi non ha opinioni proprie o di chi assume per proprie quelle altrui che a loro volta sono state rubate, carpite da singole righe o versetti estrapolati da ben più ampi mallopponi che...

che...

eh, che cosa, chi lo sa? 
 
Detto questo e quindi detto niente, posso tornare comodamente sul mio divano e da lui farmi assorbire fino a provare a scomparire, come il mio pensiero di ieri. Ecco, magari lo trovo sotto al divano, con quella pantofola che cerco da secoli, qualche sigaretta, una colonia di animaletti, briciole, molliche, ciuffetti grigi di polvere autoriproducente a velocità smodata e chissà che altro.

...annichilirsi, questa una liberazione.

giovedì 22 ottobre 2009

Corrie a vederli



 


Questi sono quattro dei 46 "Unbelievable Macro Shots" della fotografa amatrice, ed evidenzio amatrice, (quindi amatrice...anche perché non lo posso sottolineare, ahimè) Corrie White.
Li trovate tutti quanti sul Flickr di Corrie o su questo sito qui

Come fa notare It's Nice That "Its amazing what you can find in such small moments of time"...osservazione che avrei voluto fare io, mannaggia!

Codex Seraphinianus



 

 

mercoledì 21 ottobre 2009

Testimoni silenziosi

Le gialle foglie autunnali scivolano su di te, pezzi di carta bruciata ti sfiorano e tu niente, non ti muovi, sei impassibile. Ti invidio, invidio la tua stoica immobilità, la tua ferrea convinzione che si è dove si è perché la natura delle cose ha impresso nel suo disegno divino la tua stanzialità. Il fiume sporco avanza sotto di te e tu, impassibile resti là a guardare il lento e continuo scorrere del sudiciume che la città tutta espelle nelle reflue delle attività umane.
E dall'altro lato della medaglia che tu stesso rappresenti sei sempre lì, inerte, a resistere a tutto quello che ti passa sopra, come le foglie, anche i passi insicuri e svelti dell'uomo incerto che, senza una meta ti calpesta, non ti considera nel suo passare, non valuta l'importanza del tuo essere lì, da sempre, su quella strada che il meschino percorre inconsapevole col suo passo blando o frettoloso che sia. Tutto assorbi, niente ti scalfisce. Ogni tanto ti fai da parte, dai spazio alla curiosità, all'operosità; in disparte permetti all'uomo di scavare e di esplorare per percorrere sentieri che ogni giorni guardi dall'alto, che ti sfiorano. Non smettererò mai di apprezzare il tuo immutabile contributo al percorso che ognuno di noi fa, ogni giorno, verso la propria scellerata esistenza.

Tombino, giuro che ti ammiro!

lunedì 19 ottobre 2009

Principe Richard

Oh my God, c'è Richard Gere!! Caspiterina se non capisco, corbezzoli se non riesco ad essere euforico. No, dico, ok, c'è Richard Gere e s'è portato pure il cane, e mo?! Sticazzi aggiungerei, ma non lo faccio per le signore che seguono da casa... Il festa (una volta si chiamava festa, ora si chiama festival perché la festa era di Uolter mentre il festival è di Gianni, non dimentichiamolo, eh!) ha rischiato di non avere Richard Gere il grande gigolo che quando non si prostituisce paga mignottone che a trovarle come Julia Roberts sfido chiunque e poi, l'eroico, il leggendario (che altro ha fatto!?!?) ah, sì, ufficiale e gentiluomo e che gentiluomo quando diagnosticava vaginiti in il dottor T e le vecchie concupiscenti!!

Ma per favore! Tutta Roma temeva non arrivasse, la stampa era in subbuglio e invece eccolo, "si è materializzato in tutta la sua solarità nella sala stracolma che l'attendeva per il primo viaggio nel Cinema Americano di questo Festival di Roma 2009" come scrive l'evidentemente bagnatissima giornalista Luciana Morelli in un articolo su Movieplayer.it .

A me viene in mente questo se ci penso:



...e il Genio?!?!

Mi faccio una risatina e buona notte o buon giorno, dipende!

domenica 18 ottobre 2009

W Inter alle Bahamas

C'è poco da dire, gli amanti dell'inverno li capisco meno dei vegetariani. Se per salvare una pianta sarei capace di uccidere un mangia bacche, per far rinnegare agli amanti dell'inverno le loro "mattine sotto al piumone" o le "fantastiche serate dvd a casa con il plaid" o peggio, "la pioggia, che bello stare in casa con la pioggia" sarei pronto a sacrificare un'intera conifera senza pensarci su due volte. L'inverno abbrutisce, approfitta del riparo in comodi giacigli per innalzare l'animo alla pigrizia e all'arte di rimandare e di glissare.

Ok, c'è quel pullover che mi piace tanto e pure quella sciarpa che mi hanno regalato, senza contare i cardigan con le tasche per i fazzoletti affronta raffreddore (per me costante e semestrale!), ma valgono veramente la rinuncia al sole, al caldo, alla voglia di uscire e vivere all'aperto? Non me ne capaciterò mai...e io non sono freddoloso, eh! Paradossalmente l'inverno è amato da chi più soffre il freddo, da chi più risente degli spifferi assassini che la notte fanno capolino da finestre corrose e s'insinuano sotto all'amato piumone. Se non ci fosse stato questo freddo stasera, io per esempio non sarei rimasto sul divano a casa a scrivere questo post orrendo dopo aver fatto una maratona di zapping che mi fa male il pollice. 

Preferisco l'Inverno alla Primavera solo se si tratta di Vivaldi!

venerdì 16 ottobre 2009

Correnti contro

...e come salmoni impazziti risalgono la corrente attraverso le arterie principali... Giovani banchi di centauri guizzano con spallate, rincorse, strattoni tra macchine immobili, ferme, in attesa di una spinta che sembra non arrivare mai. La Nomentana, la Salaria, la Cassia accompagnano l'ascesa, ne tracciano il tragitto. E alla fine nella grande gabbia della mattanza, come tonni spauriti vengono bastonati da capi troppo lontani dalla specie, brutalmente colpiti fino a perdere i sensi da burocrati autoritari, da dirigenti sanguinari. Fino a che, con le poche forze rimaste e una volta adempiuto il proprio dovere tornano mesti, riscendendo fino a valle, fino a fuori città dove esalando l'ultimo respiro inneggiano al venerdì.  

giovedì 15 ottobre 2009

La Valle delle Mele candite

Come ogni anno in quel giorno, tutti i cittadini della piccola città ai piedi dell'alta montagna, sotto la Valle delle Mele Candite, aspettavano trepidanti che la manifestazione avesse inizio. Erano le 7 del mattino e come ogni anno, da quando ricordassero i padri dei loro nonni, era il 15 Ottobre. La calca spingeva, la gente parlottava e incuriosita chiedeva ai concittadini le impressioni di quel giorno. Cosa aspettavano? Perché erano accalcati e tutti in attesa? Perfino i questuanti avevano deciso di non approfittare dell'occasione così da non chiedere l'elemosina a nessuno; anche loro si interrogavano. Ai piedi della Valle tutti attendevano che il sindaco, il signor Panzanelli, bussasse alla porta di Artegisio, il gufo veggente che avrebbe dichiarato la fine della stagione caldo-tiepida per dare inizio all'inverno. Il cielo era plumbeo, qualcuno sfregava le mani e la rugiada aveva bagnato le fronde dei meli canditi. Sarebbe stato inverno, tutti lo sapevano. C'era però l'evenualità che il gufo dicesse che era ancora tempo di granite, di gelati e di aperitivi all'aperto, per chissà quanto ancora. Ecco il momento.

- C'è nessuno?- disse con una voce tremolante il sindaco Panzanelli bussando alla piccola porticina di legno.
Nessuna risposta.
-Signor Artegisio, sono il sindaco, siamo tutti qui - ripetè l'uomo con un risolino preoccupato.
Ancora niente.
-Bussi più forte sindaco- Suggerì qualcuno dalla folla. Era Ernesto l'oste e fu subito additato come il solito maleducato irriverente che non aveva rispetto del sonno dell'animale veggente.
Niente, ancora niente.
-Forse è troppo vecchio e non sente bene- Bisbigliò Merengo, l'assessore alla raccolta delle mele candite. Forse, pensò il sindaco, ma non osò ammetterlo.
-Fate fare a me, dobbiamo sapere - irruppe Arcione, consigliere municipale. 
Allora, con tutta la delicatezza di cui l'uomo era capace (pochissima visto che in passato aveva lavorato nella fabbrica di noci moscate sgretolando i semi con le dita per tutto il giorno) aprì la porticina e infilò la testa riccioluta nella tana.
-Sindaco, il gufo non c'è!- Strepitò sconcertato il consigliere che in quel momento sembrava aver perso tutta la sua mascolinità. -Come faremo?-
Da sotto il palco delle autorità un brusio era già partito e in men che non si dica tutti sapevano che il gufo non c'era.
-E' una catastrofe, una maledizione- Iniziarono a gridare i soliti catastrofisti, subito seguiti da un accorato coro di signore, -E' la fine, la fine!-
-Come faremo senza sapere se è iniziato l'inverno oppure no?-
-Come faremo a sapere se è tempo di raccogliere le mele candite, se è tempo di coltivare i campi di uva passa per i nostri Strudel, se è tempo di riempire le damigiane del Vov che scorre dal ruscello Grapposo-

L'allarmismo era ai massimi livelli e il sindaco, con la giunta appena giunta e da poco congiunta decise di riunirsi in un consiglio di giunta.
Cosa era successo ad Altergisio, era scappato, stato rapito o peggio, aveva forse deciso di omaggiare qualche paese vicino delle sue previsioni?

Per giorni e giorni nessuno seppe niente, i cittadini e i politiciccioni si scervellavano sulla questione e il dubbio della colpa aleggiava contro tutti e contro tutti. Nessuno era innocente fino a prova contraria. Il freddo iniziava ad arrivare, ma le persone continuavano a mangiare succulente angurie, fresche granite di mandorla, gelati al pistacchio e nessuno pensava di dover assumere della vitamina C. Era ancora estate se il gufo non aveva detto il contrario.

-E' una misura drastica sindaco- disse un consigliere, -Non possiamo chiamare l'investigatore dalla città, sarà una vergogna per noi e per la nostra economia-
-Hai ragione, ma dobbiamo...- ribattè rassegnato Panzanelli
Mentre si discuteva di questa cosa il postino trafelato irruppe nell'ufficio del primo cittadino. In mano aveva una lettera gialla e la diede subito al sindaco.
Dopo pochi secondi la missiva cadde dalle mani di Panzanelli, il quale si lasciò cadere sconvolto sulla sua portona di vera finta pelle di vacca indiana d'America.

Il gufo era stato sequestrato da una multinazionale del gelato artigianale alla crema, la "I scream" solo per allungare la stagione estiva e far finire almeno il magazzino, ma Alterigio entrando di nascosto nella fabbrica aveva scoperto il piacere del gelato e se n'era ingozzato fino a morire.
-Mmm, siamo davvero desolati-, aggiungeva il direttore della multinazionale alla fine della lettera, - vi preghiamo di accettare le nostre scuse-

Quando il sindaco annunciò la disgrazia alla cittadinanza tutta che, sotto il suo balcone innevato aspettava notizie in T-shirt e pantaloncini, solo i bambini erano contenti. L'inverno non ci sarebbe mai più stato nella Valle delle Mele candite che ora, secoli e secoli dopo ha preso il nome di Valle dell'Ascella pezzata.



la foto è stata presa da un libro antichissimo trovato nella soffitta della mia bisbisnonna

martedì 13 ottobre 2009

Scatto d'ira

Come quasi ogni giorno do un'occhiatina all'interessantissimo blog del Wall Street Journal (so che un giorno ricambierà il favore), quello che mette le più belle 16 foto della giornata. Tra tutti gli scatti c'era questo:



 Voi direte, carina sì, ma mo che vuoi!? Sono mani piene di schiumazza, forse mani di un atleta (dietro ci sono anche degli ipotetici pesi, quelli che i culturisti usano per farsi venire il varicocele e altre erniette sparse)...

e invece no, quelle sono damigianone di sapone e la dida dice: "Schoolchildren washed their hands during an activity for the upcoming Global Handwashing Day in Lima, Peru, Monday. (Mariana Bazo/Reuters)"

Cioè, dopodomani è la giornata mondiale del lavaggio delle mani (il che è già assurdo, ma tralasciamo) e i pischelletti di Lima fanno giustamente le prove. A Montecitorio, sdegnati, pare abbiano detto che loro sono contro questa sciocchezza, un misto tra cosa da Bamboccioni e Fannulloni (insomma, la solita scusa per perdere tempo) perché è assolutamente inutile, anzi fuori questione, festeggiare una cosa così banale che da quelle parti avviene di continuo, da anni!

E se questa cazzata che ho scritto non v'è piaciuta, io me ne lavo le mani, mi lavo le mani (anche se è solo il 13 ottobre) e vado a mangiare sereno come un eurodeputato

lunedì 12 ottobre 2009

Non piove più, esco!

La percentuale di secchiate di pioggia ricevute sul groppone è proporzionale alla strada che intercorre tra il punto X (in cui non pioveva fino ad un secondo prima) e il punto Y (in cui non pioverà più nel momento esatto in cui si arriverà). CAZZO! Perché tra le leggi di Murphy questa non ce l'hanno messa!? 

Ma vi dirò di più. Il mio punto Y era il meccanico. Il simpatico ometto, con un sorriso sornione, ha così iniziato a girare intorno al relitto, il mio motorino. Dovete sapere che fa un fumo inverecondo ad ogni semaforo, fischia come un italiano di Brooklyn al passaggio di una ragazza quando freno, ha l'accelerazione di un treno merci carico oltre i limiti in una salita alpina e beve olio come una moglie ubriacona che l'oste voleva la botte piena e se l'è presa in saccoccia. Insomma, alla fine m'ha dato una pacca sulla spalla che voleva dire un sacco di cose che per educazione ha omesso.  Lo adoro...
lo adorerò?!

Ma torniamo alla "proporzione gira zebedei".

Il sottoscritto s'è sparato tutto il percorso (un chilometro circa) dal meccanico a casa a piedi e indovinate...Pioggia torrenziale, nemmeno un bar aperto perché era lunedì (e questo esercizio resta chiuso il lunedì mortacci loro) e una serie di negozi insulsi. Mi sono fermato da un ferramenta (no, così, do un'occhiata...) ho comprato del Polase in farmacia e mi sono fatto spiegare at-ten-ta-me-nte e mi-nu-zio-sa-men-te come si usa (manco fosse, manco fosse...ora non mi viene in mente nessun farmaco difficilissimo da assumere ma ci siamo capiti) e alla fine camminando radente al muro con il guizzo e l'andatura a metà tra quella di un ninja e quella di un pachiderma (insomma camminando normalmente) sono arrivato a casa.

Oh, sotto casa ho visto un arcobaleno stupendo, era doppio.


foto di Ladymullet, che trovate anche Qua

Ora si fa sul serio

Scrivendo questo titolo con lo scopo di iniziare a mettere qualche mattoncino nel blog ho pensato, "si fa sul serio, ma chi, un eroinomane?". Che poi un eroinomane è uno che è fissato con le eroine, un maniaco della mitologia saffica? Divago e mi perdo. Comunque a pensarci bene è così, si tratta di assumere piccole dosi di spazio in più, si tratta di farsi per farcela e farcela è un po' l'obiettivo di sempre, sin dalle prime pulsioni della pubertà, no?! Anche se non voluto dall'inizio il doppio senso ora è calzante, anche se così sto con due piedi in una scarpa. Ed è scomodo, a meno che le scarpe non siano quelle di papà e tu hai 4 anni. Allora avresti avuto l'estro di dire: "ah ah, sto con due piedi in una scarpa e guarda, per fare il simpatico me le metto anche al contrario". Poi inciampavo. Come sto inciampando adesso; ma che mi frega? Questa è roba mia (giuro non l'ho fatto apposta) e me la gestisco io...Tanto è così no, smetto quando voglio!


domenica 11 ottobre 2009

E adesso?!

Immagino che ora mi toccherà non solo riempire questo blog di stronzate che mi passano per la testa, ma devo anche cercare di ordinarle e renderle piacevoli. Giusto? E' così che funziona. Non posso certo sperare che tutto ciò abbia un fine alto, demagogico o che alla fine ci sia un risultato illuminante per voi curiosoni che avete tempo da perdere appresso a me. Ci sono quei blogger che parlano di politica, ma per questo ci sono i giornali. Ci sono quelli che invece parlano di letteratura, di cinema, di musica. Oddio oddio, perchè dovreste fidarvi dei miei giudizi?! Sono imbarazzato e commosso. La cosa più divertente è che scrivo per nessuno, visto che a nessuno ho dato l'indirizzo. Allora com'è che si procede? Potrei semplicemente snocciolare sentenze con la pretesa di avere ragione o peggio, potrei fare delle asserzioni empatiche. Delle asserzioni di cui però fino alla morte farò l'apologia nei più repentini cambi direzionali. ho addirittura la presunzione di essere empatico, questa è bella. Sì ok, tutto ciò non ha veramente senso...Però mi piace.




Ecco un regalino che mi faccio come primo giorno