lunedì 30 novembre 2009

I componimento Istantimista

La mamma saluta
 frettolosamente
raccoglie le ultime cose

nell'aria si espande
furiosamente
odore di tempesta

la porta si chiude
indissolubilmente
si rimane a fissarla

Il viso si deforma
inevitabilmente
la bocca apre i serragli

giovedì 26 novembre 2009

Der Blaue Reiter

Le strane coincidenze.

Ieri mattina sono stato all'inaugurazione della mostra di Marianne Werefkin al museo di Roma in Trastevere per conto del giornale. La tipa è una di quelle che nel suo salotto a Monaco, nel millenovecentoeunpo' ricevette un sacco di artisti, scrittori, poeti, musicanti e pittori (che poi artisti bastava, ma io amo gli elenchi), ma soprattutto è stata tra le fondatrici del Der Blaue Reiter (cavaliere azzurro o blu, come vi pare) insieme a Jawlensky, Kandinsky, Munter, Marc, Klee con cui s'è dato vita al movimento espressionista non figurativo. Insomma una figata.

Ma il punto qual'è?

Ieri pomeriggio gironzolando per una bancarella di libri usati/vecchi/lisi mi è saltato all'occhio un saggio dal titolo: "Astrazione ed Empatia", dell'allora giovanissimo Wilhelm Worringer e l'ho comprato lottando un po' sul prezzo perché, come ormai avrete capito, sono affascinato dalle teorie sull'empatia, soprattutto nell'arte, ed ero molto curioso di riempirmi la testa di teorie che non portano a niente. Cosa che amo fare grazie al cielo. Orbene, iniziando a leggere la lunghissima introduzione al libello di storia dell'arte, vengo a sapere, pensate un po', che il caro vecchio Wilhelm s'è fatto pubblicare da Piper, nel 1907 e chi era Piper? Era, cito testualmente, "l'amico intelligente dei nuovi artisti, editore, di lì a quattro anni, del Cavaliere Azzurro, nonchè del saggio Sullo spirituale nell'arte di Kandiskij". In pratica "l'astrazione (di cui sopra) veniva definitivamente associata alle prime tendenze astratte della pittura", una sorta di quasi manifesto del movimento.

Sarà un caso o il destino, ma questa serie di coincidenze mi ha lasciato a bocca aperta portandomi ora a scrivere questo post. Potrei snocciolarvi tutta la teoria dell'amico Worringer, ma non lo farò, anche perché non ho ancora finito il saggio.

Chiusura delle trasmissioni e beccatevi sto Kandinskij


 

lunedì 23 novembre 2009

Memorie statiche

Non faceva troppo freddo e c'era silenzio. Stranamente. L'andirivieni dei treni e il loro susseguirsi ad orari stabiliti era rallentato, qualche macchina con una luce fulminata passava di tanto in tanto, un gatto rovistava la spazzatura caduta dal cestino strabordante. Io ero lì da anni, non ricordo nemmeno più quanti ne erano passati ed era strano, la quiete inusuale di questo silenzio era strana. Un urlo dietro l'angolo, dove c'è il negozio di abbigliamento cinese: un urlo di donna, è una ragazza. Non si capisce se sia italiana oppure no, non si capisce se sia una prostituta oppure no. Io sono immobile, non posso muovermi, anche se vorrei. Inciampando su uno dei tacchi probabilmente rotti cade vicino a me. Un gruppo di quattro ragazzi, robusti e visibilmente alterati da qualcosa. Hanno gli occhi iniettati di sangue, una risata isterica. Si capisce perché la inseguono, è chiaro il loro intento. Io non posso far nulla, sono soltanto la rete arrugginita che costeggia i binari intorno alla Casilina. Non posso far nulla, nemmeno urlare. Vorrei ma non posso. L'afferrano. Uno di loro, il più piccoletto, riesce a prenderla dai capelli e le tira un ceffone che fa la azzittire.

C'è di nuovo silenzio.

Lei passa le mani tra le mie maglie come a volermi chiedere di fare qualcosa. Stringe forte con le dita, le unghie laccate mi graffiano. Mi fa male. Due di loro le afferrano le braccia e la spingono contro di me. Il più grosso, probabilmente il capo branco a cui spetta il primo morso della preda, si avvicina. Il ghigno si allarga, il grugno rimane serio, appuntito. Le alza la gonna. Io non vedo, sento solo il peso di tutti e cinque su di me. Mi inarco, li sorreggo. La mia ruggine si attacca tra i riccioli della ragazza, le entra nella lana del maglione nero che indossa e allo stesso modo i suoi capelli restano impigliati in me, il suo profumo mi pervade. Due, tre, quattro. E' finita, scappano ghignando, così come erano venuti. Lei piange e riesce a trascinarsi via, dopo un po' si perde in un vicolo.

Un lungo capello nero.
Il vento del mattino lo sorregge nell'aria, ma io non lo lascio andare, no, questo non lo lascio andare.

giovedì 19 novembre 2009

Mi chiedevo...

Perché le lumache devono avere una sola casa e portarsela sempre dietro!?

Non possono averne chessò, una al mare, una in campagna, una garconniérre in centro?


Lo fanno per non pagare l'Ici sulla prima casa, per garantire sempre un tetto ai propri cari? Perché senza il loro salottino con tutti i confòrt si sentono "nude" la domenica pomeriggio? Mi chiedo, l'hanno ereditata, comprata? E' forse un dono del Comune che è rientrato nell'emergenza abitativa dovuta alle pratiche insetticide dei coltivatori dell'Agro Pontino? E quando l'hanno presa, hanno fatto un affare o se la portano dietro perché l'hanno pagata troppo e non vogliono restare fregati ulteriormente?

Poi, possono usufruire della possibilità di costruire il 20% in più? Fanno due piani, una torretta? Una volta ce n'era una che aveva una depandance in legno, dotata di servizi e idromassaggio. C'è chi invece mette la piscina o chi, più snob, ha optato per un campo in terra rossa dove passare i sabati in amicizia e spensieratezza.


S'è mai vista una lumaca maschio dire alla femmina: "hey bella, stasera scivola a casa mia, così domani mangiamo una lattughella insieme"?


Hanno il garage, un posto auto o almeno un buchetto per il motorino?! E il portiere è anch'egli dotato di casa sua o no!?


Quando le lumache vanno al ristorante, si portano giustamente il cibo da casa. Le case d'appuntamento poi, come funzionano?! Scambi di casa per i più birichini o un po' da te e un po' da me?!


Misteri...

La mia piccola Africa

Ecco una serie di particolari di alcune opere che ho fotografato con un 50mm questa mattina alla conferenza stampa della mostra "Africa, una nuova storia" che da domani si potrà visitare gratuitamente (e questo è già pazzesco di per sè) al Complesso del Vittoriano. Enjoy!










mercoledì 18 novembre 2009

Sogni d'oro



Miele, zenzero e camomilla...e me ne vado a dormire

martedì 17 novembre 2009

Piccoli resoconti

23 Orizzontale: Urlano mentre fanno le parole crociate in aereo. Risposta: 4 napoletani sui 35 anni che, guidati da un occhialuto strillone, ghignano e azzardano le risposte dello schema (semplificato) senza ritegno e rispetto.

Sono seduti proprio dietro di me che, abbastanza provato, cerco di dormire un po'.

21 verticale: Finimento per cavalli. Risposta un po' azzardata della signorina di sinistra: "Mantovana?"
- "Uà, stai pazziando?! Quella ce l'ha mamma a casa per le tende!" 

Risata generale, fragorosissima. In effetti non ho mai sentito una cosa più divertente in vita mia, sono quasi tentato di ordinare una bottiglia di champagne allo stuart leggerissimamente effemminato per festeggiare la possibilità di annoverare l'aneddoto tra i più divertenti a cui abbia assistito. Non lo faccio.

14 Verticale: "Questa è difficilissima, LE COSE CHE HO COMPRATO, 3 lettere: Mie!

...Ecco, Mie, sono proprio mie le palle che avete triturato!

C. dorme, beata lei!

Ormai sono sveglissimo. Mi guardo intorno e noto che un paio di file davanti a me c'è una signora riccioluta/untuosa, cicciottella che rumina un panino casareccio con prosciutto e formaggio.E' in piedi, protesa sulle amiche. Sono indeciso se invidiarle il panino o avere un leggero senso di nausea per la voracità con cui lo azzanna. Opto per la seconda opzione. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Sembra un confetto di Sulmona, quelli rosa con la mandorla e il pistacchio dentro: un'esplosione di grassi, una colata appiccicaticcia sulle dita. Ha finito il panino. Ora in mano ha una guida di Lisbona fucsia, come la canottierina (più ona in realtà) che indossa, ricoperta da una pelliccola trasparente come quelle che si usavano una volta sui libri scolastici quando erano passati per almeno 3, 4 mani diverse prima di arrivare a te. Sarà così.

Mi giro a sinistra. Una signora dorme con i piedi fasciati da candidi calzini bianchi appoggiati tra il poggia testa del passeggero davanti e le mani del marito che in posizione obliqua prova a leggere la Repubblica. Sono meravigliosi, credo non si siano mai parlati per tutto il viaggio.

Due o tre file più in là c'è una signora distinta, capelli color fieno raccolti in una coda; non è bella, ma ha un non so che. Pullover blu, camicia Oxford e pantalone kaki. S'è alzata in piedi, come in cerca di qualcosa. Sotto il braccio tiene un'elegante ed evidentemente costosa guida verde. Sulla copertina rigida, di quelle ruvide, come la copertina del vecchio Rocci, il vocabolario di greco, giusto per intenderci, c'è scritto Lisbona, in bassorilievo giallo. Asettica probabilmente, ma con balzi e velleità descrittive. Sinossi olfattive, quartiere per quartiere. Di quelle che sottolineano amabilmente diversità che a casa nostra non vorremmo nè trovare nè tantomeno condividere, tipo "la cucina tipica, così forte negli odori, così sublime nella sua intensità, così intensa e presente in tutte le stradine del centro". Lì è una figata, da noi si chiama puzza.

Ho raccontato a C. di questa cosa delle guide e dei caratteri e mi ha detto che all'inizio, entrando e cercando il nostro posto, quella giovane coppia, sportiva ed evidentemente affiatata, sfogliava con curiosità una Lonely Planet.

Le guide sono lo specchio dell'anima.

Io ho una Le Cool, però me l'hanno regalata!!



venerdì 6 novembre 2009

Buon Giorno a Lei

-Pronto??
-Pronto buon giorno, sono il servizio sveglia che ha richiesto

-Ah, buon giorno, ma che ore sono?
-Le 7, signore, fuori ci sono 8 gradi centigradi, una fitta nebbia avvolge la città. Ah, dimenticavo, piove a dirotto.
-Benissimo. E mi dica, lei sa tutto questo, sa anche che devo andare all'Eur e abito a Monte Mario?
- Sì, certo signore, so anche che questa mattina le hanno fatto una multa di 78 euro al motorino per la motivazione "marciapiede". Immagino sia parecchio irritato.
-78 euro?!
-Sì signore, è stato "i sottoscritti" Proroggia, così recita l'accertamento.Credo ci sia possibilità di ricorso, ma non voglio tediarla con cavilli legali ed inutili polemiche.

-Mmm. E mi dica, se prendo la macchina quanto posso metterci fino a piazza Kennedy per quella conferenza?
-Ehehe signore, chi lo sa? Minimo 40 minuti, ma diluvia signore, gliel'ho già detto, potrebbe metterci un'ora e mezza di do ut des di vaffanculi per tutto il tragitto. E poi signore, le ricordo che deve parcheggiare! Ora vada a fare colazione signore, è tardi. E per la doccia, si sbrighi che l'acqua calda è pochissima, mentre il bagno è ghiacciato e nemmeno la stufetta l'aiuterà. Uh, poi ieri s'è dimenticato di comprare le ricariche del rasoio, quindi non potrà fare nemmeno la barba.

-(Cazzo). Senta ma mi dica una cosa, io non ricordo di aver richiesto un servizio sveglia, tantomeno così accurato e pieno di brutte notizie.
-Mmm, certo, ce l'ho scritto qui sul terminale "Signor Ubi Maior", lei è stato sorteggiato signore. Ha visto che fortuna?
-Ah, che culo!
-Insomma signore, si decide ad alzarsi dal letto?

....


-Pronto signor Maior? E ancora in linea?

...


La decisione saggia del signor Maior:





Non ci credo che ho trovato proprio la parte del gioco che sto giocando da questa mattina!

mercoledì 4 novembre 2009

Co'Nations



Un'installazione di  Ottmar Hoerl nella piazza di Straubing in Germania. Dei nani da giardino che fanno il saluto romano...non capisco chi mi ricordano, eppure c'è qualcuno...ne sono sicuro