Un governo tecnico. E, forse in seguito, la Prima Vera Repubblica. Abbiamo mai avuto una repubblica veramente democratica? Direi di no. La prima è caduta perché chi ha governato ininterrottamente per decenni ha fatto i propri comodi, rubava, arraffava, imbrogliava, faceva leggi ad personam quando le persone interessate erano tante e non soltanto una.
La seconda sta cadendo perché quelli che governano da 15 anni rubano, arraffano, imbrogliano e fanno leggi ad personam, ma l'interessato è uno soltanto, almeno all'apparenza perché in realtà non è proprio così. Bene, allora mi chiedo, se non c'erano democrazia, meritocrazia, amor di patria - se non per la nazionale di calcio e ora neanche quello - se mancavano il senso dello stato, del pudore, quello di Smilla per la neve e quello di ragno, possiamo mai dire di aver avuto una repubblica democratica? Fatta l'Italia dobbiamo fare gli italiani - e questo è ancora un problema tra diverbi, federalismi, incomprensioni - e solo allora potremo parlare di cosa pubblica. La cosa pubblica non c'è, la res pubblica langue.
Che poi, l'Italia è fatta o il lavoro è rimasto a metà? Perché per quanto mi riguarda l'italia fisica esiste, come no, ma quella politica è a due o addirittura più velocità. Quelli lassù non si sentono italiani e forse hanno ragione, sono diversi, il clima è diverso, la lingua, le abitudini, come biasimarli? Andate a chiedere a un siciliano, a un calabrese o a un napoletano se si sente identico a un friulano. «Il Friuli, e chidè?!» E viceversa. E allora io non mi permetto di dare suggerimenti, non sono nessuno per farlo e tanto meno ho l'esperienza di una "repubblica" passata.
Quindi mi fermo qui, aspetto speranzoso che un giorno potrò votare per una persona che fa gli interessi della società civile e non del solito gruppetto che di padre in figlio si tramanda il potere fine a se stesso. Spero fino in fondo che tutti inizino a volersi conoscere prima di sparare giudizi negativi, che qualcuno faccia un giro da queste parti o da quelle e poi se ne faccia un'idea. L'erasmus lo dovete fare in Italia. Lo studente di Messina deve andare 6 mesi a studiare a Trento perché non sono tutti austro-stronzi, quello di Trieste a Catanzaro e capire che non tutti fanno sparatorie a Palmi. Il genovese vada a Roma e il romano studi per un po' ad Aosta, così capisce che il Terminillo non è il massimo possibile, che le cose si possono fare anche non a cazzo di cane. Poi si vedrà.
sono colpita. non stai dicendo una cazzata. ciò non significa che di solito tu le dica, sia chiaro.
RispondiEliminaperò sai qual è il dramma? che non basta l'erasmus tra regioni. poi ti accogi che servirebbe farlo pure tra province. o tra comuni. perchè dovunque tu vada, chiunque tu sia, l'altro è sempre + cojone. e tu sempre + figo.
@Ciku: Ogni tanto sì, dai :))
RispondiEliminaOgni venti km c'è una realtà nuova, è vero, verissimo.
ok vabbè, dai, qualcuna...
RispondiElimina;-)
Più che una res publica, quella di adesso mi sembra una res pubica.
RispondiEliminacado a fagiolo.
RispondiEliminaio sto facendo l'erasmus a catanzaro.
insomma è stata un po' dura per via del vento e degli usi e costumi locali oltre che per la lingua ma si puo imparare a convivere anche con i terroni.
(ok potrebbe sembrare un commento serio e quasi offensivo. Ma io sono terrone dal 1000 generazioni quindi posso. Tipo le battute di Woody Allen sugli ebrei oppure di "attore nero a caso" sui neri)
@Marziano: hai colto in pieno
RispondiElimina@Aurelianobuendia: bè, anche io! A CataZion ci insegno pure! Germaneto rules ;)
In 60 anni ci sono state anche Repubbliche che erano "troppo" democratiche e va là che l'è andata ben le abbiamo evitate di pelo...
RispondiEliminaCordialità
Attila
ehm non sei un mio professore vero?
RispondiEliminaSarebbe imbarazzante piuttosto anzichenò come dice Lord Wells di Dylan Dog
@Attila: ti riferisci a un eventuale accordo Moro Pci?
RispondiElimina@Aureliano: eh, non so. Cmq sono solo assistente di una materia di economia aziendale al secondo anno. Frequenti un corso in cui l'assistente è brillante, chiarissimo a lezione, affabile e chiaramente colto oltre la media?!!?
ma che massa di stronzate.
RispondiEliminaho fatto l'università fuori sede, io nord-ovest sono andata al nord-est, che era pieno di pugliesi, romagnoli, romani. Il nord-ovest pieno di siciliani e calabresi tutti lì per fare "l'università fuori sede".
L'erasmus regionale ce l'abbiamo già avuto ma tu non l'hai visto.
L'erasmus regionale ce l'abbiamo già avuto e non è servito a una sega. Anzi, ci ha dato la lega.
ok non studio nulla abbia a che fare con economia aziendale.
RispondiEliminaSalvo.
Posso continuare a leggere questo blog.
@elena: anche io ho studiato fuori sede e sai che ho fatto? Ho cercato di conoscere il posto in cui studiavo, frequentare la gente di là, mentre invece gli altri (o per lo meno molti di questi e parlo con cognizione), stanno solo fra di loro, allora che succede, si arroccano.
RispondiElimina@Aureliano: ahaha, perché, avresti smesso se fossi stato un tuo assistente?! E perché mai?!
ah ubi, ma come non pensarci? basta essere tutti come te e, cazaaaam, l'italia diventa un paese perfetto
RispondiEliminaeh, più o meno
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