martedì 26 luglio 2011

Solenne compostezza

Un'espressione che indica l'energia potenziale di un essere umano prima di compiere un movimento, un'azione. La "solenne compostezza" è quella delle statue greche, del Canova e del Bernini; la loro immobilità nell'attimo che si tramanda da millenni e protende al futuro che ci seppellirà tutti. Io adoro le statue del Canova e quelle greche, anche il Bernini non è mica male se devo essere sincero. Mi piace questa storia dell'energia che sta per esplodere in quel movimento che ancora non hanno compiuto o completato, ma che dà perfettamente l'idea di ciò che sarà. Sai come andrà a finire, è un po' come una fiction giallistica di Rai Uno: non succede niente, ma sai come finirà, solo che la qualità è infinitamente minore.

Questa cosa della solenne compostezza succede anche con certi animali a sangue freddo, capaci di restare fermi e immobili per ore e ore. Avevo un iguana (ho deciso che era maschio e quindi l'apostrofo non ce lo metto) e questo iguana - che si chiamava Gianfilippo, come il figlio scemo in quella sit com degli anni '80 - era scemo come il Gianfilippo che mi aveva ispirato. Aveva la sua bella scatola habitat con luce "crea le Galapagos a casa tua", un bellissimo ramo tropicale e piante succhia ossigeno, ma non troppo che ne adornavano gli spazi con gusto e sobrietà. Stava per ore sul suo ramo, si guardava intorno, era così fermo da sembrare finto e  di punto in bianco PAM! si lanciava sul vetro. Io sentivo PAM!, un fortissimo boato e andavo a vedere. Lui era ai piedi del ramo, aspettava un po', quindi risaliva, sostava un qualche tempo sul ramo e di nuovo via con un'altra roboante capocciata sul vetro (che era vetro plastica, eh). Era scemo Gianfilippo, ma non è di questo che voglio parlare, anche perché credo fosse diventato scemo per via del fumo passivo che gli sparavano nella scatola habitat (come cavolo si chiama? Box, terriera!?). Resta il fatto che quando l'ho fatto combattere con il criceto di Luchino è stato troppo magnanimo, ma questa è un'altra storia.

No, non voglio parlare di Gianfi, ma della solenne compostezza. 

Negli animali c'è una naturale fierezza che gli scorre nelle vene, nelle statue c'è armonia, perfezione quasi sovrumana, ma in alcuni meridionali che se ne stanno immobili per tutto il giorno al bar in piazza, no. Ecco, è qui che voglio arrivare. E mi fermo.

 
 

7 commenti:

  1. Compostezza?
    Sei stato magnanimo.

    Ma come si fa a chiamare un iguana Gianfilippo? Secondo me voleva semplicemente uscire da quella scatola trasparente in cui l'avevi rinchiuso.

    Oppure cercava di fare l'isterica per farti capire che era femmina e che... Gianfilippo lo vai a dire a tuo fratello!

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  2. solenne compostezza a me sa di andreotti

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  3. Una volta fecero una battuta e mi fece ridere, ai cinque del 5° piano.
    e il bambino della simmenthal era morto, in una leggenda dell'epoca.
    poi volevo dire un'altra cosa, ma ho un pelo incarnito.

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  4. Ti sei fermato nel momento di maggior compostezza.. sei furbo te. :)

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  5. Cosa darei per averne un pò di più di solenne compostezza, soprattutto in questo periodo... Baci!

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  6. Anche io adoro le staUte del Canova... nonostante le statue, invece, siano di pari se non maggior fulgore e bellezza...

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