giovedì 30 giugno 2011

Al cinema non si pro-fuma

Che odore c'è quando Clarice entra ignara a casa del pazzo maniaco che usa la pelle delle ragazze cicciottelle per farsi un vestito umano? Quant'è forte l'odore di sabbia, polvere e cavalli durante la corsa delle quadrighe di Ben Hur? Giusto per dirne una...Oppure la scena del frigo in 9 settimane e 1/2: immaginate di poter amplificare il tutto sentendo il profumo delle fragole, della panna, della canottierina di seta di Kim Basinger, di Kim Basinger stessa... L'alito fumosissimo di Bogart, quello da alcolizzato di James Bond. Ma quanti paesaggi invernali, estivi, primaverili...l'odore di piedi, di sangue e di sudore di un combattimento della notte precedente con Tyler Durden...I fumogeni, l'adrenalina della rivoluzione parigina quando i Dreamers scendono in strada, l'odore nei bagni, nella metropolitana o il fresco profumo del parco dei Guerrieri della Notte. La puzza dell'accampamento di William Wallace, quella stantia nell'astronave di Morpheus. Milioni e milioni di film che sono, per certi versi, monchi. Non manca un arto, ma un senso importantissimo. Vada per il tatto e si assimili all'olfatto anche il gusto, ma col naso siamo ovunque, davvero ovunque, anche se non ce ne accorgiamo. 

Per ora non mi vengono in mente altri momenti particolari, anzi, vorrei che proponeste voi scene in cui sentite la mancanza  dell'olfatto e intanto mi chiedo se sia meglio poter disporre a casa di uno strumento dispensatore di odori tali e quali  a quelli del film per farti "vivere ancora più a fondo  e in modo ancora più reale l'emozione del grande cinema a casa tua ®" oppure come mi ha fatto notare G. quasi quasi è meglio che questi odori non ci siano.

Per provare l'emozione di immedesimarsi in un film o semplicemente in una scena, fare proprio il carattere o l'ambientazione in cui si muove il protagonista forse si deve poter lasciare spazio ad esperienze soggettive assimilabili a quella che stiamo guardando. Quando Marzullo si chiede le cose che si chiede sui film e sulla vita, sulla loro interdipendenza, ha ragione. Non lo sa, ma ha ragione. (Lo sa, lo sa)

Se vedo un tipo che vive in un loft super fichissimo di New York, inconsciamente immagino che quando entri in casa sua, ci sia l'odore di casa mia. Se sempre lo stesso tipo bacia una ragazza o fa l'amore con lei, ecco, immagino che la pelle della signorina odori come quella della ragazza che amo o che ho amato - A meno che non stia facendo sesso con Megan Fox perché in quel caso vorrei proprio sapere di che si tratta, ma tralasciamo - Se il Drugo beve un White russian, credo di sapere che odore abbia.

Mi spiego? Un ricordo d'infanzia per essere reale deve essere immaginato con i miei odori, non quelli altrui. Il profumo del "mio" luogo d'estate, del "mio" posto d'inverno. Dei banchi della "mia" scuola - non so perché continui a mettere le virgolette prima di "mio", va be'...


Ha senso? Sì, nel momento in cui mi rendo conto che non c'avevo mai pensato prima e che ora, pensandoci, sarà probabilmente una forzatura e quindi l'immedesimazione naturale svanisce. Forse...o forse no...

L'ideale in realtà sarebbe poter scegliere di sentire l'odore originale oppure no, come per tutte le cose.

5 commenti:

  1. Non l'ho mica capito il senso di questo post.
    Qual è?
    (sono tonta... abbi pazienza...)

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  2. il senso è che purtroppo o per fortuna non è possibile sentire l'odore nei film...

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  3. io direi per fortuna.
    pensa a l'età dell'innocenza, che per me è IL FILM.
    di per sè è pieno, è tanto. ci fossero pure gli odori diventerebbe troppo.

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  4. Sono cieca come una talpa ma ho l'olfatto di un segugio. E ti posso assicurare che non sempre è una fortuna...
    Ergo: meglio che gli odori (o le puzze!) dei film non si sentano. Bastano due sensi per il grande schermo: vista e udito. Sono sufficienti!

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  5. qualcosa del genere la trovi nel mondo nuovo, i ricordi olfattivi sono autentici se immaginati
    nodo

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