lunedì 4 aprile 2011

La latitanza sai è come il vento

Manco da un po', me ne rendo conto. Perché è vero che uno si accorge dell'importanza delle cose quando non ce l'ha più. E questa è l'eccezione che conferma la regola, no?

Da buon teen ager quale vorrei essere, il week end sono stato a Torino per vedere Jamiroquai. E mi duole ammetterlo, ma il mio essere diventato grandicello ha fatto in modo che anche lui lo sia diventato e che quindi le aspettative siano state smorzate da una carenza di entusiasmo del vecchio Jay Kay che, quasi claudicante, ingobbito e rugoso ha fatto solo pezzi vecchi - in evidente mantenimento di flusso dei profitti marketing-guidati - con la noia di chi non ce la fa più, ma deve continuare a provare a zompettare di qua e di là. Col sorriso.  Un sorriso falsissimo. Il pubblico del Palaolimpico Isozaki d'altronde mi si è fomentato quando alla fine ha cantato "Rock dust light star", singolo di punta dell'ultimo album. E ho detto tutto. 

Ai giovani è piaciuto un botto:


Beata gioventù.

Però Torino ha sempre un suo perché; è bella c'è poco da fare. Quando sono arrivato e ho visto tutte quelle bandiere italiane nei negozi e alle finestre ho pensato «ma guarda come cavalcano l'onda dell'Unità d'Italia per fare profitti, è giusto?» e invece poi mi hanno fatto notare che forse, non è sicuro, ma praticamente è così, le bandiere italiane sono una protesta al governo leghista e secessionista del Cota. E allora bravi, mi sono detto. 

C'è un'aria internazionale, sembra quasi di stare all'estero. Saranno le vie lunghissime di cui non si vede la fine e nemmeno un angolo che non sia di 90°. E poi c'è questa grossissima comunità di musulmani che sembrano perfettamente integrati e di meridionali che sembra non lo siano affatto, invece. È affascinante. Per dirne una: il mercatino della domenica in cui vendono cose assurde di prima necessità come un chiodo, una scarpa spaiata, dei caricabatteria per cellulari etacs, un pos per carta di credito, una racchetta del 1988, diversi film porno in vhs e un set di picconi e vanghe è in pieno centro mentre a Roma è dietro la moschea, ai margini della tangenziale...insomma, ci devi andare apposta. E non ci vai.

Il quadrilatero invece sembra una piccola Parigi e il mercato dell'antiquariato sotto i portici di piazza Vittorio Veneto ha dei pezzi originali meravigliosi, ma non avevamo un euro, purtroppo. Il museo del cinema nella Mole Antonelliana merita davvero e se avete tempo fate la fila per salire con l'ascensore fino in cima a vedere il panorama. Sperate però che il cielo sia terso. 

Il Palazzo reale invece, bah. Bello per carità, il primo piano soprattutto. Il secondo - extra e visitabile solo con guida a orari prestabiliti - non è così fantastico, anzi. C'era tutto questo eroismo e fondamentalismo savoiardo che un po' infastidisce. Il percorso delle stanze segue un iter storico discretamente complesso e approfondito, ma alllo sbarco dei Mille è dedicata una stanzetta piccolissima in cui si elogia Garibaldi e subito dopo Vittorio Emanuele è già a Palermo per poi entrare vittorioso a Napoli. Insomma manca tutta la parentesi di cui abbiamo già parlato e questo non è bello nè onesto da parte loro. Ogni stanza è accompagnata da una scenetta del teatro delle ombre in cui gli attori raccontano pettegolezzi del periodo rappresentato; si tratta di una tipica espressione artistica torinese di metà '800 . L'ho scoperto alla Mole.

Comunque, andateci e se avete tempo visitate anche palazzo Madama e il Gam, la Galleria di arte Moderna. Noi non abbiamo fatto in tempo, ma sarà motivo di altra gitarella. La prossima volta vorrei vedere un concerto al teatro Regio che, almeno da fuori, sembra stupendo. Ora c'è tutto un tributo a Verdi che sicuramente merita. 

Insomma, non so se vi freghi di tutto ciò, ma boh, era anche per scrivere qualcosa :)
 


14 commenti:

  1. beh dai mi potevi chiedere le foto per ornare sto post ? :-)

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  2. http://www.flickr.com/photos/dizaon/5588827855/

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  3. jamiroquai... (sospiro) non credevo esistesse ancora

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  4. non parliamo poi della coda al bancomat..
    (a proposito. ma quante siamo??)
    :D

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  5. @D: sono belle!! Quella dei pacchetti su filo d'Italia l'ho fatta anche io, ma col cellulare...

    @Ciku: eh...(sospiro)

    @Patè: ma chi, la nipote della candidata dell'Idv?!

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  6. Quanto Amo Torino...Uuuuffff che nostalgia mi hai fatto venire...Il Quadrilatero,la Mole,via Pò,i Murazzi,il Giancarlo,le serate Krakatoa al The Beach,i torinesi che io amo...Che nostalgia...

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  7. Jamiro ormai è annoiato da tempo, purtroppo.
    Come molti della sua generazione.
    Torino, invece, è bellissima.
    L'ho rivalutata negli anni grazie a Julez, che quando ancora eravamo amici mi portò ai murazzi e regalai una serata alcoolica con numerosissimi Jack e Coca. Ricordo anche la Mole e la visita al Museo del Cinema.
    E mi ricordo anche di Superga, mi premiarono al concorso annuale di effettonotteonline sotto nuvole di zanzare.
    Ma era bella ugualmente.

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  8. Moi,io live a Torino.
    Wonderfull really.
    But Donnafugata,è meglio nel ricordo.
    Ma non ci sono i Murazzi, che faccio mi sgarro le vene? ma no.
    Baci e cannoli.

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  9. Moi aussi vivo a Torino, ma i Murazzi mi sono sembrati sempre fasulli e coatti. Il Quadrilatero è un po' troppo leccatino e per turisti. Mi piaceva di più la Torino degli anni '60 e '70, in cui potevi fare il flaneur per ore e ti trovavi d'improvviso in certe piazzette incredibili: poi c'erano le librerie politiche, le trattorie economicissime e il CUC e il Movie Club (chi non è sprofondato in una delle sue poltrone di velluto polveroso dallo schienale alto non può sapere cos'è la cinefilia).

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  10. però i cappelli di jam spaccano sempre. Torino a me non piace!

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  11. Se sentirai di un UFO avvistato in zona Lingotto, saprai che ci sono stato anch'io.

    Nel frattempo, a proposito di concerti del week-end, ho fatto un viaggio interplanetario per vedere Roger Waters che faceva The Wall a Milano.

    Lui i capelli bianchi ce li ha. E probabilmente era l'individuo più "anziano" di tutto il Forum di Assago stile scatola di sardine. Ma la classe e la voglia sono intatte.

    Ne parlerò domani. ;-)

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  12. più o meno lo stesso effetto che mi fece Bono Vox… a un certo punto mi voltai a fulminare un ragazzino che stava per strapparsi i capelli e un mio amico glabro al mio fianco: almeno lui se l'è strappati quando ne valeva la pena! :(((( Torino però ;)

    cz… Roger Waters invece me lo son perso! :(((((((((((((((((((

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  13. @Mr Ford: hai scritto una sceneggiatura?

    @Stella: bè, la Sicilia è la Sicilia :)

    @Tullix: non ho avuto il piacere di sprofondarvici ahimè :(

    @Mesic: quello sì, è vero!

    @Marziano: t'ho risposto da te. Ah, bel post che hai fatto!

    @Petrolio: caspita, posso capire la sensazione...Grazie!

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