lunedì 7 gennaio 2013

Questa mattina mi sono svegliato su una nave rompi ghiaccio

e ho fatto colazione sul ponte, tra gli iceberg del Polo Sud. Una volta finito il caffè, ho fatto un tuffo, nel mare di Maui e subito una bella doccia. 
Alle 9.30 ho bevuto una spremuta freschissima, leggendo il giornale a rue de Babylon a Parigi, ma sono stato poco tempo. Avevo voglia di fare una passeggiata e allora sono andato a Central Park, il sole faceva capolino tra una serie di nuvolette che bloccavano i raggi. Niente di entusiasmante.

Ho pensato, va be', sono già le 10.30 forse potrei provare a finire quel libro nel tempio di Ranakpur in India, proprio vicino a quella fonte che mi rilassa così tanto, ma non l'ho fatto perché sono arrivato là e c'erano un po' di turisti che facevano foto e sghignazzavano. Allora sono andato a farmi fare un massaggio da quella signorina fantastica che lavora in una capanna a Bali, letto enorme, tutto avvolto da lunghi stuoli di lino e i cui i cuscini sono morbidissimi, ma allo stesso tempo non mi danno fastidio alla cervicale. Non era sola, la massaggiatrice, c'era anche la sua amica. 

È tempo di un aperitivo, ho pensato subito dopo il massaggio, credo che andrò a bere una bella birretta fresca a Ipanema, costa poco e sono tutti sorridenti: proprio quello che mi ci vuole. Sole, musica, gente iperattiva: mi è venuto un leggero languorino, mi sposto sulla costa Neozelandese, dove c'è un tizio che cucina delle aragoste fantastiche con il burro e delle spezie locali. Una delizia. Bevo un sorso di vino rosso a Bordeaux giusto per sciacquare la bocca. Prendo il caffè da mia zia, un rhum miel a Tenerife.

Mi scappa la pipì, mi metto sul ciglio di quel cucuzzulo sull'Everest e la faccio. Davvero liberatorio. Domani la faccio da Machu Pichu, mi piace sempre un casino fare pipì panoramiche; c'è qualcosa di meglio al mondo?

È il momento di un sonnellino, mi butto sull'amaca ai limiti della spiaggia bianca a Réunion e sonnecchio per un'oretta. Al risveglio mi va di bere qualcosa di fresco; anzi no, mi faccio un te caldo sul Bosforo e poi giù dritti sulle piste per una bella sgranchita. La sciata alpina mi risveglia alla grande, mi dà una super carica, ora però ci vuole una mega sauna. Quel posto in Finlandia non è male, andrò là e poi tuffo in quel lago ghiacciato in Russia. Ringalluzzito, mi cambio e prendo un aperitivo al tramonto su una spiaggia di Rai Leh, in Thailandia. Bevo un Martini cocktail, il secondo me lo faccio su una duna nel Sahara, con dei beduini che suonano e mi raccontano un aneddoto davvero simpatico su una loro cugina che era grassa e adesso è diventata grassissima, ma a loro piace lo stesso un casino. Per forza, è l'unica donna per chilometri. 
È ora di cena e ho prenotato al rooftop dell'hotel standard di New York: pas mal, nessuna cugina grassa. Ho voglia di bere qualcosa dopo cena, mi sa che mi butto in giro per Lisbona o forse a Buenos Aires. Ok, me le faccio entrambe, doppietta allegrotta stasera, la mezzanotte del nuovo anno la passo qui. Ma ora si è fatta una certa, vado a fare due zompi al Berghain di Berlino. Ballo fino alle 5, ma poi ho fame, per colazione mi sparo un sushi a Tokio, un pezzo di torta di mele a Montreal. Poi vado a dormire, a casa mia in Italia. E ci sono gli uccellini: detesto gli uccellini che cinguettano al mattino.

Giro e rigiro, viaggio nello spazio e anche nel tempo, ma il divano rimane là. E io su di lui, anche quest'anno. Buon anno a tutti!    

12 commenti:

  1. Capisco come pochi altri sanno fare, l'amore per il divano

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  2. Già che erri ramingo per lo spazio e il tempo, fai un salto al Pink Rabbit di Eindhoven portami un po' di marijuana che qui trovare roba decente è un'impresa.
    Grazie.

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  3. Pisciare dall'everest. Devo provarlo.

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  4. Secondo me il divano t'ha messo qualcosa nel drink per approfittare di te!

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