venerdì 20 gennaio 2012

È vero che Internet distrugge il cinema?

(Non l'ho fatto mai, ma visto che avrei parlato della stessa cosa, vi copio e incollo quello che ho scritto per un quotidiano)


Generazioni solitarie. La chiusura da parte del governo americano dei siti di streaming Megaupload e Megavideo ha sollevato, oltre alle questioni relative alla domanda e all’offerta cinematografica, anche dubbi di natura antropologica. L’Fbi ha infatti chiuso senza se e senza ma le porte al tredicesimo sito più visitato al mondo in cui era possibile scaricare o vedere in streaming serie tv, film, cartoni animati e video privati. Per la prima volta in occidente avviene una censura del genere. 

«Il danno causato da Internet (e dal download selvaggio) è enorme», dice Riccardo Tozzi, presidente dell’Anica, Associazione nazionale delle industrie cinematografiche, audiovisive e multimediali, «secondo le ricerche divulgate dall’Ipsos lo scorso anno, infatti si registra una perdita di 400 milioni di euro nell’home video e 300 milioni per le sale cinematografiche, senza contare il numero di posti di lavoro in meno». Ma considerando che il cinema italiano non è affatto in crisi, anzi, da solo copre il 38% della quota di mercato mondiale, Internet è percepito soprattutto come nemico della cultura, poiché intrappola un’intera generazione – quella di età compresa tra i 14 e i 25 anni – a casa. Perché è scientificamente certo e «gli esercenti delle multisale in lo confermano», assicura Tozzi, «che i ragazzi non vanno più al cinema». Si tratta di quella generazione cresciuta con Internet che non ha avuto modo di assaporare il piacere di andare al cinema, ma scarica tutto, senza pietà e criterio. D’altronde è provato, «la percezione frammentaria e individuale produce un’umanità di grado inferiore», spiega il presidente dell’Anica, «noi non siamo contrari all’utilizzo di Internet, ma purché rimanga uno strumento di comunicazione e di mercato in cui sia riconosciuto il giusto prezzo e valore alle opere intellettuali». 

Partendo dalla possibilità di scaricare o vedere i film in streaming, si arriva facilmente alla critica verso i social network, ritenuti responsabili delle nuove incertezze adolescenziali o del download della musica, il cui principale effetto è stato quello di far scomparire le piccole etichette indipendenti, accrescendo però l’offerta di concerti e spettacoli dal vivo, strumento ritenuto ancora solido per fare cassa. E se nemmeno l’aumento del prezzo del biglietto cinematografico, che ha toccato i 7,50/8 euro è ritenuto colpevole perché «la domanda è anelastica rispetto all’aumento, anzi» allora contro chi puntare il dito per salvare la libertà di Internet? Forse al digitale terrestre, a Mediaset Premium o Sky che danno la possibilità di vedere un film poche settimane dopo l’uscita in sala? Neanche, perché i fruitori di questi mezzi salottieri sono gli stessi 35/40enni che comunque al cinema ci vanno (si lavano e si vestono prima di uscire, però). 

Le nuove generazioni sono in rotta verso una solitudine che negli anfratti delle loro camerette li porterà ad avere un occhio sul globo, ma al contempo ad avere una forte miopia o sono gli addetti ai lavori del mondo del sapere, del cinema, della musica che devono adeguarsi all’evoluzione? 



D’altronde anche i libri, strumento anticomputer per definizione, si stanno trasformando in e-book e i teatri che secondo la logica moderna tanto attaccata dovrebbero essere già estinti, sono sempre più affollati e aggiornati: leggi fenomeno Teatro Valle Occupato che attira ogni giorno centinaia di spettatori. Chi ha ragione lo decideranno il tempo e il mercato e quella delle censure forse non è la strada giusta.

19 commenti:

  1. che poi Brignano, i Vanzina, Checco Zalone, i Soliti Idioti e company chissà chi se li va a vedere...

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  2. io credo che c'è grossa crisi.
    e pagare il biglietto del cinema, i pop corn, la coca cola, nonchè prendere l'auto, costa.

    e non è che se il film è scadente poi te li restituiscono i soldi.

    e considerato che oggi, di film degni di nota, ne escono pochissimi, tanto vale vederseli a casa.

    sul fatto che ci siano mancati guadagni, ti dirò, non mi viene da dispiacermi più di tanto.

    in fondo, dove sta scritto che chi fa l'attore o il produttore cinematografico, debba guadagnare 1000 volte e passa di più di un povero cristo che lavora dalla mattina alla sera svolgendo mestieri molto più difficili e usuranti?

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. una sorta di i-Tunes per i film
    non sarebbe affatto male.
    A prezzi iper-contenuti rispetto i dvd ovviamente.
    Che ne so paghi 1 euro e mezzo il file di un film che si inattiva dopo 5 giorni.
    Fantascie(me)nza?

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  5. Ho eliminato il precedente commento perché confuso.
    Vado a rielaborarlo (chiedo scusa):

    Libri, film e musica distribuiti nel modo "classico", vale a dire attraverso le librerie, i cinema e i negozi di dischi, sono destinati a sparire nell'arco di pochissimo tempo. Mettiamoci (mettetevi!) l'anima in pace.

    Peccato che noi poveri squinternati lo abbiamo capito da tempo, chi invece i libri, i film e la musica li crea, li produce e li distribuisce non vuole capirlo affatto.
    Mi spiace per loro. Possono continuare a censurare quello che vogliono, a chiudere siti, a bloccare il P2P o il file sharing, ma non fermeranno mai l'evoluzione della comunicazione e dell'arte.
    Dovrebbero pensare ad adeguarsi, ma sono troppo legati al lontano 1800 per farlo.

    Per la precisione: continuo a comprare libri (ma anche e-book), ad andare al cinema (ma anche a scaricare quello che non trovo da nessuna parte) e a comprare CD (anche se prima di comprare, di solito, ascolto online quello che desidero).

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  6. @Come.fossi: io l'ho detto al tipo che fanno un sacco di schifezze e che costa un botto..quello dice che la qualità invece c'è...bah

    @Euridice: era chiarissimo anche prima! Cmq tutto giusto

    @Aureliano: anche questo l'ho detto al tipo, ha fatto lo gnorri. Mi sembra la soluzione più intelligente

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    1. Guarda che adesso è attivo il "Rispondi", quindi puoi utilizzare la possibilità dei commenti diretti.

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    2. ma pensa, non me n'ero accorto! Comodo direi...forse fa un po' di confusione però?

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  7. Io non lo so se è vero che internet distrugge il cinema, so che alla fine del mese mi scade il contratto ed è meglio che voi tutti maledetti la smettiate di guardare roba in streaming! iniziate a venire al cinema, cazzo, che sennò sono disoccupato.
    Vorrete mica avermi sulla coscienza, no?

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  8. ieri volevo andare al cinema (sotto casa), film alle 8.30, partenza da casa alle 8.15.00, arrivo al cinema alle 8.30.20, fila enorme...arriva il turno di pagare : "non c'è più posto!"

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    1. "andare al cinema il sabato sera è un errore da principianti" (autocitazione)

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    2. anfatti! A meno che non sia una multisala di Genova che non deve assolutamente chiudere ;)

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    3. sei tornata allo spettacolo delle 22.30 o hai rinunciato? Che film era? Cmq se volevi dire che il cinema non è in crisi, questa è una riprova efficiente :)

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    4. si lo ammetto, un'errore da principiante...il film era quello di Bisio...ho anche rinnunciato

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  9. Sto per uscire! Vado al cinema di domenica pomeriggio - anni che non lo faccio!

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  10. Io mi porto le patatine da casa quando vado al cinema. Almeno lì risparmio!

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